Economia

ConfAlberghi: ponte 1 novembre bene hotel ma pesa caro-energia

Ancora buoni i dati del turismo per questo primo weekend d'autunno, complice anche un clima particolarmente favorevole che favorisce gli spostamenti

Boom turisti per Ponte ma più che novembre sembra estate

Redazione Ansa

Ancora buoni i dati del turismo per questo primo weekend d'autunno, complice anche un clima particolarmente favorevole che favorisce gli spostamenti. Lo rileva l'Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
    Rispetto allo stesso periodo del 2019 le principali città d'arte fanno registrate un tasso di occupazione delle strutture alberghiere che supera il 70%, addirittura in aumento del 1% rispetto al dato pre crisi. Un risultato importante che conferma quanto accaduto negli ultimi mesi con il ritorno del turismo internazionale con una forte presenza dagli Stati Uniti, favoriti anche dalla debolezza dell'euro rispetto al dollaro, e la conferma di francesi, tedeschi e inglesi che sono tornati in forza a "vivere" la destinazione Italia.
    Al primo posto Roma con un tasso di occupazione che ha raggiunto l'84% (+1% rispetto al 2019), a seguire Firenze con un tasso del 75% ma in forte aumento rispetto al dato precrisi con un + 3,5% rispetto al 2019.

    Bene anche Venezia e Milano con un tasso di occupazione rispettivamente del 60 e 52% ma che ancora non hanno recuperato rispetto al pre-crisi (Venezia -0,5%, Milano -2,6% rispetto al 2019). Torino, con un tasso di occupazione dell'80%, sta vivendo un momento molto positivo ancora sulla scia dei grandi eventi con l'Eurovision Song Contest e della Champions. Interessante anche il dato delle aree interne con Perugia in pole position grazie a un tasso superiore all'85%.

    "A fronte di questo quadro che conferma la dinamica del settore turistico, le preoccupazioni - spiega Maria Carmela Colaiacovo, presidente dell'Associazione Italiana Confindustria Alberghi - si concentrano sui conti delle nostre imprese su cui grava drammaticamente l'aumento dei costi dell'energia che mette a rischio l'operatività nei mesi invernali quando fisiologicamente si riduce l'occupazione camere. In assenza di interventi rinnovati e potenziati rischiamo che, malgrado la domanda, ci siano aziende costrette a sospendere l'attività. Ma siamo fiduciosi, sappiamo che il Governo e il neo ministro sono consapevoli e fortemente impegnati su questo punto e confidiamo di poter avere presto le risposte che servono per poter affrontare anche questa fase e non interrompere il percorso di rilancio che il settore ha intrapreso".    

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