Economia

Governo: Bonomi, priorità energia e lavoro

'Agire nell'ambito di un quadro di finanza pubblica'

Carlo Bonomi in una foto di archivio

Redazione Ansa

"Le priorità per il Governo sono l'energia, che è un'emergenza che dobbiamo affrontare subito, e il lavoro". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, margine dell'assemblea di Federchimica. "Nell'affrontare l'energia - ha aggiunto - va fatto all'interno di un quadro di finanza pubblica perché non possiamo scassare i conti dello Stato. E poi c'è l'emergenza lavoro perché il rallentamento dell'economia che tutti danno ormai per scontato ci pone un'urgenza su questo tema".

"Io capisco la legittima aspirazione dei partiti di rispondere alle promesse elettorali che hanno fatto, ma questo non è il momento", ha spiegato Bonomi. "Ci sarà tempo - ha aggiunto - e modo, daremo anche tutto il mostro contributo, però oggi dobbiamo mettere in sicurezza l'asset più importante del paese, che e l'industria italiana".

"Il nuovo Governo non può permettersi di ignorare quanto sia strategica la manifattura italiana. E' una questione di sicurezza nazionale", ha detto ancora Bonomi, nel corso dell'assemblea di Federchimica. "Questo - ha aggiunto - è un Governo storico, con la prima premier donna, ma è un esecutivo che dovrà effettuare scelte immediate ed efficaci. Voglio ribadire ancora una volta che senza industria non c'è Italia".

"Siamo disponibili a parlare di prepensionamenti e daremo il nostro contributo ma non nelle configurazioni che ci sono oggi perchè hanno già dimostrato che non funzionano", ha spiegato il presidente di Confindustria. "Perchè - ha aggiunto - se ci viene detto che servono per l'occupazione giovanile è stato già dimostrato che non è così. Per non scassare i conti dell'Inps si parla di provvedimenti con una riduzione della soglia delle pensioni, questo crea i prodromi dei futuri poveri".

Sulle pensioni "stiamo chiedendo una riforma complessiva che sia in grado di affrontare l'insieme dei temi - ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sulla questione da riprendere col nuovo governo, in vista della legge di Bilancio -: non ci accontentiamo di qualche quota per vedere cosa succede a gennaio 2023, vogliamo che si affronti e si realizzi una riforma complessiva". Landini rimarca le proposte dei sindacati: costruire una pensione di garanzia per i giovani, dare la possibilità di uscire da 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall'età, riconoscere la diversità tra lavori e una corsia per le donne.

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