Economia

Borse europee deboli, pesano recessione e Ucraina

Milano chiude poco sopra la parità. Il gas scende a 154 euro. Spread in calo a 228,4 punti

Redazione Ansa

Chiusura in calo per le principali borse europee, ad eccezione di Francoforte (+0,01% a 12.274 punti), praticamente invariata. Parigi ha ceduto lo 0,45% a 5.840 punti, Londra lo 0,43% a 6.961 punti e Madrid lo 0,3% a 7.414 punti. Piazza Affari ha chiuso sopra la parità a 0,06% una seduta trascorsa per gran parte in territorio negativo con l'inasprimento delle tensioni tra Russia e Ucraina e lo spettro della recessione presente in tutta Europa. Tra scambi fiacchi per 1,5 miliardi di euro di controvalore, dovuti alla chiusura festiva di Tokyo, l'indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,06% a 20.912 punti. Determinante per la rimonta è stata l'indiscrezione su un possibile via libera del Governo di Berlino all'emissione di eurobond per contrastare la crisi dell'energia in Europa.

Immediata la reazione dello spread tra Btp e Bund tedeschi, sceso a a 228,4 punti, contro i 253 segnati in apertura, con un calo di 7,4 punti al 4,615% del rendimento annuo italiano, a fronte di un rialzo di 14,3 punti al 2,9% di quello tedesco. Forti acquisti su Buzzi Unicem (+2,47%), sulla scia del balzo dei titoli delle materie prime in tutta Europa. Bene anche l'utility Hera (+2,42%) e i bancari Banco Bpm (+1,88%) e Unicredit (+1,76%). Più caute Bper (+0,65%) e Intesa (+0,12%), negativa Mps (-1,32%), alla vigilia della riunione del Cda sull'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro. Sotto pressione Saipem (-4,21%), Tim (-2,99%), Tenaris (--2,9%) ed Stm ((-1,92%). Segno meno anche per Prysmian (-1,41%), Amplifon (-1,17%) e Moncler (-1,08%). Deboli Campari (-1,03%), Ferrari (-1%), Stellantis (-0,94%) e Atlantia (-0,62% a 22,51 euro), sotto al prezzo di 23 euro fissato per l'Opa di Schema Alfa (65% Edizione e 35% Blackstone) partita oggi per concludersi il prossimo 11 novembre. 

Chiusura in calo per il gas naturale al Ttf di Amsterdam. I contratti futures sul mese di novembre hanno perso l'1,34% a 154,12 euro al MWh. 

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