Economia

Istat: in lieve calo il potere d'acquisto delle famiglie

Nel secondo trimestre reddito cresce 1,5%, ma pesa l'inflazione. Sale la pressione fiscale

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Redazione Ansa

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell'1,5% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti del 4,1%. La propensione al risparmio delle famiglie è stata pari al 9,3%, in diminuzione di 2,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. A fronte di un'aumento dell'1,5% del deflatore implicito dei consumi finali delle famiglie, il potere d'acquisto delle famiglie è lievemente diminuito rispetto al trimestre precedente (-0,1%). Lo rileva l'Istat nelle statistiche sul secondo trimestre del 2022. 

Nel secondo trimetre 2022, la pressione fiscale è stata pari al 42,4%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo evidenzia l'Istat nella sua nota trimestrale sui conti della P.A sottolineando che "Il potere d'acquisto delle famiglie ha registrato una flessione lieve nonostante l'impatto negativo dell'aumento dei prezzi. Il tasso di risparmio delle famiglie è diminuito di 2,3 punti percentuali attestandosi tuttavia ancora su livelli più alti rispetto al periodo pre-pandemico".

Deficit/pil cala a 3,1% nel secondo trimestre 2022 "Nel secondo trimestre dell'anno, l'indebitamento delle amministrazioni opubbliche sul Pil si è marcatamente ridotto in termini tendenziali proseguendo il suo percorso di miglioramento iniziato nel primo trimestre". Lo afferma l'Istat evidenziando che nel secondo trimestre 2022 l'indebitamento netto in rapporto al Pil è stato -3,1% (-7,6% nello stesso trimestre del 2021). Mentre l'indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un'incidenza sul Pil dell'1,6% (-3,7% nel secondo trimestre del 2021). Il saldo corrente delle AP è stato anch'esso positivo, con un'incidenza sul Pil dello 0,8% (-0,7% nel 2021).


L'Istat migliora le stime tendenziali del Pil. Nella terza stima, diffusa a 90 giorni dal trimestre di riferimento, l'Istituto ha rivisto al meglio il dato tendenziale del secondo trimestre 2022, passando da un + 4,7% a un +5%. Nel secondo trimestre del 2022 il Pil, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dell'1,1% rispetto al trimestre precedente e del 5% nei confronti del secondo trimestre del 2021. La precedente stima della crescita congiunturale era stata dell'1,1% mentre quella tendenziale era stata del 4,7%.  

Istat, crescita acquisita per 2022 a +3,6% "La variazione acquisita per il 2022 è pari al +3,6%. Quella relativa ai conti trimestrali rilasciati l'1 settembre era stata del +3,5%.". Lo afferma l'Istat migliorando nella sua terza stima i dati del secondo trimestre 2022. Il secondo trimestre del 2022 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al secondo trimestre del 2021.

Ue-19: risparmi famiglie in calo al 13,7% nel 2° trimestre Continua il trend al ribasso per i risparmi delle famiglie nella zona euro: nel secondo trimestre del 2022 il tasso è sceso al 13,7% dal 15,2% registrato nel primo trimestre. E' la stima di Eurostat, che spiega il calo con l'aumento dei consumi del 3,5%, a un tasso più rapido rispetto al reddito disponibile lordo (+1,7%). Pressoché stabili invece gli investimenti delle famiglie al 10,1% nell'area euro. Guardando alle imprese, la quota di utili nel secondo trimestre del 2022 è leggermente diminuita, passando dal 40,0% al 39,8% nell'area dell'euro. Il tasso di investimento delle imprese nell'area dell'euro è rimasto stabile al 23,9%.

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