(ANSA) - SASSARI, 22 SET - L'Università di Ferrara ha
scoperto nella cava di marmo di Buddusò, in provincia di
Sassari, uno dei più importanti potenziali giacimenti di materie
prime critiche in Europa. È una delle prime ricadute del
progetto Regs II "Recycling of granite scaps II" finanziato con
fondi europei Life e del progetto di ricerca dal titolo "Waste
treatment: reperimento di Critical Raw Materials dalle
discariche di sfridi di rocce ornamentali granitoidi", sostenuto
dal programma di finanziamento nazionale Pon React-Eu e svolto
nell'ambito del Dottorato in Architettura e Pianificazione
Urbana dell'Università di Ferrara.
I primi risultati dello studio sono presentati in questi giorni
in fiera a Ferrara dove è in corso RemTech Expo dedicato alle
tecnologie ambientali.
"Dalle prime analisi del nostro progetto è emerso che le
discariche del distretto lapideo di Buddusò e della Gallura
potrebbero consentire all'Italia e all'Europa di superare le
difficoltà di attuazione del Green Deal Europeo causate dalle
limitazioni di reperimento dei metalli critici necessari per la
transizione ecologica e digitale" spiega Elena Marrocchino,
ricercatrice del Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della
Prevenzione di Unife e co-responsabile del progetto .
"I graniti di Buddusò sono composti per l'80%-85% di quarzo e
feldspati, materie utilizzate per il comparto ceramico e del
vetro. Contengono anche elevate percentuali (fino al 15%) di
allanite, un minerale magmatico raro che si caratterizza per
essere ricco di terre rare (Lantanio, Cerio, Praseodimio,
Samario e Neodimio) e interessanti quantità di Ferro, Tantalio e
Niobio. Si distinguono da altri graniti per concentrazioni utili
di Germanio e Gallio, elementi importanti per la produzione di
componenti green come ad esempio pannelli solari", specifica il
dottor Antonello Aquiliano, dottorando Unife che sta lavorando
al progetto Pon React-Eu.. (ANSA).
In Sardegna potenziale giacimento materie rare tra top in Eu
Scoperta Ateneo Ferrara tra scarti in cave di marmo a Buddusò