Economia

Saldi: turismo salva incassi, timori per settembre

Più vendite t-shirt, meno jeans. Felloni, serve aiuto su costi

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Redazione Ansa

Incassi salvi a Ferragosto e andamento dei saldi stabile sul 2021. La boccata di ossigeno, dopo il -10% mediamente registrato a fine luglio, arriva dal turismo, più incisivo rispetto agli anni precedenti. Ma proprio da qui derivano anche le preoccupazioni per il mese di settembre quando, con il fisiologico calo dei flussi turistici, il quadro appare più incerto.

A fare un bilancio sulle vendite in saldo è il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, che chiede al governo interventi a sostegno del settore: dal contenimento dei costi energivori in bolletta a un sostegno sugli affitti, come fatto durante il periodo del Covid con il credito d'imposta. I dati parziali di agosto sembrano riequilibrare un andamento che a fine luglio, a un mese dall'avvio dei saldi estivi, appariva negativo con il 54% degli operatori che registrava un calo, il 33% che dichiarava la stabilità e solo il 13% che rilevava una positività delle vendite rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Secondo i dati di Federmoda a guidare la classifica delle preferenze di acquisto in estate sono polo e t-shirt (45,5%), mentre sul secondo gradino del podio, a pari merito (35,1%), si collocano abiti da donna, pantaloni e camicie. Seguono beachwear (15,6%), abiti da uomo (14,3%), accessori (14,3%), borse (11,7%), giacche (10,4%), intimo-calzetteria (10,4%), abbigliamento bimbi (9,1%), jeans (6,5%), calzature bimbi (5,2%), valigie (3,9%), tute (2,6%).

Ma oltre al calo del turismo un'altra incognita è rappresentata dall'inflazione: "A differenza di altri il settore dell'abbigliamento deve ancora scontare una corsa al rialzo dei prezzi", afferma Felloni, spiegando che "nei negozi del comparto non c'è stato un aumento dei prezzi e con i saldi il consumatore può acquistare a costo bassissimo, mentre sarà molto difficile farlo in futuro. La più grande preoccupazione è svegliarsi un giorno con costi che non sono accettati dal consumatore, perché troppo alti", avverte il presidente di Federmoda.  Per questo, sottolinea Felloni, sono necessari interventi da parte del governo a sostegno del settore, dal contenimento dei costi energivori a un sostegno sugli affitti, come il credito d'imposta durante il periodo del Covid, ma non solo. "Serve intervenire sul cuneo fiscale per dare maggior denaro ai lavoratori, quindi ai consumatori - chiede Felloni - insieme a una piccola rivoluzione dell'Iva nel settore per contenere i prezzi al consumo".
   

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