Economia

L'utile di Mps scende nel semestre a 27,2 milioni (-86,5%)

Si amplia il consorzio di garanzia per l'aumento di capitale

Redazione Ansa

Mps ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 27,2 milioni di euro, di cui 18 realizzati nel secondo trimestre, in calo dell'86,5% rispetto ai 202 milioni dello stesso periodo del 2021. Il confronto, si legge in una nota, "risente di alcune poste registrate nel primo semestre 2021, tra cui il maggior contributo dalla cessione di titoli e di quello derivante dalla valutazione delle dta, nonché del miglioramento delle coperture dei crediti deteriorati avvenuto nel corso dei primi due trimestri del 2022". I ricavi scendono del 2,5%, a 1.522 milioni di euro, ma aumentano del 2,8% al netto del minor contributo derivante dalla cessione dei titoli.

E si amplia il consorzio di garanzia per l'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro. Santander, Barclays, Société Générale e Stifel Europe Bank AG si sono unite a BofA, Citigroup, Credit Suisse e Mediobanca in qualità di joint bookrunners attraverso la sottoscrizione di un accordo di pre-underwriting in linea con quello già sottoscritto dalle altre banche presenti nel consorzio. Prima dell'avvio dell'operazione, comunica Mps, il consorzio potrà essere allargato ad altre istituzioni finanziarie.

Intanto, tornano a salire le richieste di risarcimento nei confronti di Mps per l'informazione finanziaria fornita al mercato. Nel secondo trimestre la banca ha registrato un incremento per circa un miliardo di euro di richieste stragiudiziali da una società di consulenza per conto di investitori istituzionali, cui si è aggiunto ad agosto un ulteriore reclamo da 800 milioni dalla medesima società. Si tratta "di posizioni palesemente disomogenee sotto più profili, di assoluta indeterminatezza e generiche" e "non sussistono le condizioni" per la "stima di danno", dice Mps, che comunque ha provveduto ad effettuare accantonamenti.

L'istituto ha sottoscritto un accordo per la cessione di 917,5 milioni di euro di crediti deteriorati, con una riduzione del 25% dello stock dei crediti non perfoming in portafoglio, che consente di abbassare la loro incidenza lorda sul totale del portafoglio crediti (npe lordo) di 100 punti base, al 3,9%. Ad Illimity è stato ceduto un portafoglio di inadempienze probabili per complessivi 343,6 milioni di euro, a Intrum Holding un portafoglio di sofferenze unsecured per complessivi 365,9 milioni e ad Amco un portafoglio di sofferenze secured per complessivi 208 milioni. L'impatto dell'operazione è già incluso nei risultati al 30 giugno 2022. Il deconsolidamento avverrà nel quarto trimestre 2022 e permetterà al gruppo Mps di raggiungere un primo importante obiettivo del piano industriale 2022-2026, conseguendo un Npe Ratio lordo post cessione del 3,9% e netto del 2,2%.

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