Economia

Non solo Sant'Anna, aziende in campo contro il caro-vita

Un imprenditore torinese devolve metà degli utili ai dipendenti

Redazione Ansa

Non solo Acqua Sant'Anna, l'azienda che ha deciso di dare a tutti i dipendenti una mensilità in più per affrontare quel caro-vita che sempre più sta complicando la vita delle famiglie italiane. Da nord a sud è gara di solidarietà tra le imprese, grandi e piccole, per aiutare i lavoratori in difficoltà. Così tra bonus defiscalizzati, premi una tantum e contributi speciali in busta paga, i datori di lavoro si scoprono spesso generosi. E' sicuramente il caso di Marco Piccolo, alla guida dell'azienda familiare di cosmetici Reynaldi di Rivoli, alle porte di Torino, che già da tre anni distribuisce metà degli utili ai dipendenti ed è arrivato a donare fino a cinque mesi di mensilità extra. "Non è una cifra fissa - spiega l'imprenditore - ma dipende dagli utili che conseguiamo grazie al lavoro di tutti. Per noi i lavoratori sono come soci. Fatica e impegno vanno premiati, e loro si sentono parte del progetto".

Sant'Anna, Bertone: 'Mensilita' bonus a tutti i dipendenti'

Per Elisabetta Nonino, della famiglia di distillatori friulani, l'iniziativa di Alberto Bertone, patron dell'Acqua Sant'Anna, è "molto positiva, fantastica": "Speriamo che possa fare da sprone al Governo perché implementi l'importo defiscalizzato del bonus da 250 euro" e lo porti "almeno a mille euro", esorta l'imprenditrice.

Elisabetta Nonino (Grappa Nonino):'Aiutare dipendenti ma con bonus defiscalizzato'


Quella di Bertone, accolta come una vera "sorpresa" per i dipendenti che si sono ritrovati i soldi direttamente sul conto, è "un'iniziativa lodevole e pregevole", ha commentato Claudio Schiavoni, presidente di Confindustria Marche. Un'iniziativa che potrebbe essere seguita anche da molti altri, come sta pensando di fare un'azienda piemontese, la Ponti di Ghemme in provincia di Novara, acetificio storico, che starebbe valutando una decisione simile alla Sant'Anna assieme ad altre aziende del comparto.



 Intanto ad Ancona tutto il personale del Frittelli Maritime Group riceverà circa 1.800 euro lordi di contributo straordinario. Mentre sul bonus senza oneri aggiuntivi previsto nel decreto di marzo di cui parla Nonino hanno fatto leva anche i sindacati, come dimostra questo esempio nel cuneese. "Abbiamo fatto richiesta ad alcune aziende di venirci incontro perché l'inflazione pesa tantissimo, e molte ci sono venute incontro", spiega Davide Mollo, segretario della Fiom-Cgil di Cuneo: "Anzi, alcune hanno fatto di più", andando oltre il bonus e aumentando il salario. Anche al Molino Caputo di Napoli hanno pensato ai dipendenti: e così nel mese di giugno hanno "dato buoni benzina e buoni spesa per 258 euro netti ai collaboratori".

Ora tocca al governo di intervenire sul cuneo fiscale, dicono da più parti. Sui bonus, non tutti la pensano allo stesso modo.
 "Sono ben lieto che imprenditori diano bonus - commenta Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria - ma io vorrei innescare un meccanismo che vada avanti anche l'anno prossimo, così si aumenta la produttività del Paese". La proposta è di un accordo aziendale che stabilisca un rimborso dell'inflazione a fine anno, se si riesce ad ottenere un aumento della produttività.

Come Acqua Sant'Anna, anche per Brembo "supportare e sostenere i collaboratori è un atto dovuto", commenta il presidente Matteo Tiraboschi. L'azienda a maggio scorso ha riconosciuto un contributo straordinario di mille euro a tutti i dipendenti in Italia per fronteggiare il caro vita. Come Brembo e Acqua Sant'Anna, sono numerose le aziende italiane già intervenute negli ultimi tempi per aiutare i propri dipendenti a fronteggiare il caro vita. Dalla Labomar di Treviso, che a maggio ha dato un bonus di 700 euro ai dipendenti con almeno sei mesi di anzianità, a RadiciGroup, che ha erogato un contributo di mille euro lordi quale premio una tantum, o ancora Atlante, che alla fine di giugno ha destinato un 'bonus anti-inflazione' di 458 euro per ognuno dei suoi 90 dipendenti.
   

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