Economia

L'Ue al lavoro per sganciare il prezzo dell'elettricità dal gas

Ma la proposta rischia un iter lungo. Salgono ancora le quotazioni del metano

Redazione Ansa

Una proposta per controbilanciare il taglio ai flussi da parte della Russia e un'altra per calmierare finalmente i prezzi. L'Ue si appresta ad entrare nel vivo della sua controffensiva energetica e, soprattutto, a studiare quella riforma del mercato chiesta da molti Paesi membri, Mala proposta rischia un iter lungo. Salgono ancora le quotazioni del metano. Allo studio c'è il cosiddetto decoupling, ovvero il disaccoppiamento del prezzo dell'elettricità da quello del gas che vige ormai da una ventina d'anni.

Il nodo è il timing: la Commissione, fino a pochi giorni fa, prevedeva di portare la riforma alla luce dopo l'estate ma con i prezzi in continua ascesa anche il pressing degli Stati membri sta salendo. Tentando di aprire uno spiraglio per un'accelerazione già a luglio. Mala proposta rischia un iter lungo. Salgono ancora le quotazioni del metano. "Stiamo analizzando se sia possibile un calcolo diverso (tra i prezzi del gas e delle altre energie) per moderare questo mercato finché durerà la crisi", ha spiegato.

Si tratterebbe, quindi, di una misura temporanea, da utilizzare almeno finché non sarà finita la guerra in Ucraina alla stregua della deroga concessa a Spagna e Portogallo per la messa in campo di un price cap all'elettricità fino alla primavera del 2023. Di certo, a Bruxelles si stanno convincendo che, così, il sistema non regge. Rispetto ai tempi in cui il prezzo dell'elettricità è stato agganciato a quello del gas le rinnovabili sono più usate e meno costose. Non a caso lo stesso Emmanuel Macron, già diverse settimane fa, aveva indicato come "assurdo" il sistema di indicizzazione.Mala proposta rischia un iter lungo. Salgono ancora le quotazioni del metano. Il consenso sulla necessità di una riforma del sistema dei prezzi è tutt'altro che unanime in Europa. E vanno valutati con attenzione i possibili effetti collaterali: nella penisola iberica, ad esempio, il price cap ha fatto schizzare i consumi di gas.

A Palazzo Berlaymont, inoltre, ritengono più urgente blindare le forniture: a metà luglio la presidente Ursula von der Leyen presenterà la sua proposta, che fa perno sostanzialmente su due pilastri: il contenimento della domanda di energia e una maggiora condivisione del gas, attraverso i tubi che attraversano l'Europa. Mercoledì, al dibattitto in Plenaria dell'Eurocamera sul Consiglio europeo, il tema tornerà al centro dell'attenzione, anche perché il premier ceco Petr Fiala illustrerà il semestre europeo guidato da Praga, che dà massima priorità alla sicurezza energetica.

Non a caso la presidenza ceca ha dato già ampia disponibilità alla possibilità di un vertice straordinario dei ministri dell'Energia, da tenersi nella seconda metà di luglio. Intanto, le quotazioni di metano continuano a viaggiare su vette allarmanti. Il gas naturale ha chiuso in rialzo sulla piazza di Amsterdam e i contratti futures sul mese di agosto hanno guadagnato l'1,31%, arrivando a 165,07 euro al Mwh. Il rischio è che la situazione si aggravi a partire dall'11 luglio, quando la Russia chiuderà per dieci giorni - ufficialmente per manutenzione - il rubinetto che alimenta il Nord Stream. E oggi Mosca è tornata ad attaccare sull'energia: il price cap sul petrolio 'caro' agli Usa potrebbe portare il prezzo del greggio oltre i 300-400 dollari a barile, ha avvertito l'ex presidente Dmitri Medvedev.

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