Economia

Addio Del Vecchio, tutti in fila con abiti da lavoro

Parla il primo operaio: 'Mi ha insegnato tutto". Giovedì i funerali

Redazione Ansa

Un addio più simbolico non si poteva immaginare per Leonardo Del Vecchio, il gigante dell'occhialeria. All'apertura della camera ardente, nella sua Agordo, molti di coloro che erano in fila per salutare il feretro erano vestiti allo stesso modo: con le braghe e la maglietta blu da lavoro, lo stemma Luxottica sul petto. L'abbigliamento di tutti i giorni, per il turno in fabbrica.

Un'immagine che più di tante altre ha svelato cos'era Del Vecchio, 'il paron', per Agordo e per i dipendenti dello stabilimento da cui tutto prese il via, nel 1961, allora solo una piccola officina meccanica.

Luxottica, ancor prima dell'accordo con Essilor, è un colosso mondiale. Soltanto in Italia conta 80.000 addetti. E per i funerali in questo paese delle Dolomiti bellunesi arriverà il gotha dell'economia e della finanza per l'addio al grande imprenditore, spentosi lunedì all'età di 87 anni. Il sindaco di Agordo, Roberto Chissalè, ha dovuto inventarsi una soluzione logistica, perchè giovedì mattina atterreranno qui non meno di 4-5 elicotteri, che dopo aver fatto scendere i nomi della finanza nella piazzola di Luxottica dovranno parcheggiare altrove, nel campo sportivo del paese.

Del Vecchio, lunga fila di dipendenti alla camera ardente per l'ultimo saluto

 

Intanto dalle 13 una processione continua di agordini e bellunesi è sfilata composta, senza alcun assembramento, davanti alla bara del Cavaliere, in semplice legno di noce, i mazzi di fiori bianchi ai lati, nessuno concessione allo sfarzo.

Tra i primi a raccogliersi davanti al feretro Francesco Milleri, che ha ereditato la presidenza e si avvia verso la successione di Del Vecchio in Delfin. Commozione tra i dipendenti dell'azienda: chi ha lasciato un fiore, chi ha fatto un carezza, chi si è portato la mano al cuore dopo l'ultimo saluto. "Del vecchio - ha detto uno di loro - era un titolare e uomo rigoroso, che sapeva cogliere il meglio dai suoi operai. Ma era anche pronto a ricompensarli per l'impegno".


Preziosa la testimonianza di Dino Dorigo, 78 anni, l'operaio matricola "numero 1" dell'azienda, che a Del Vecchio era uno dei pochi a dare del tu. "Mi ha insegnato tutto" ha detto Dorigo, ricordando le parole di quel giovane imprenditore, nel 1961: "Qua c'è da fare finchè vuoi". Dorigo, entrato 17enne, guadagnava all'epoca 100 lire all'ora, e arrivava a fare 150 ore di straordinario al mese".

Gli aneddoti, tra ex dipendenti, sono naturalmente infiniti. Come quando Luigi Francavilla (futuro ad di Luxottica) arrivò nel 1968 dalla Svizzera in quella fabbrica agli albori. "Vai di là - gli dissero - ci sono 6-7 operai in officina". Francavilla entrò e ne conto solo 6: "E il settimo?", chiese: "Sono io", rispose Leonardo Del vecchio. 

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