Economia

Bce lascia i tassi invariati. Crescita al 5,1 nel 2021, al 4,2 nel 2022

Gli acquisti col Qe pandemico terminano a marzo, ma quelli con il Pepp possono riprendere con in caso di nuovi shock derivanti dal Covid. corrette le stime dell'inflazione, al 2,6% quest'anno, al 3,2 nel 2022

Christine Lagarde

Redazione Ansa

La Banca centrale europea lascia, come atteso, i tassi d'interesse fermi: il tasso principale rimane a zero, il tasso sui depositi a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%.

Inoltre l'Eurotower ha limato la sua stima di crescita per l'Eurozona nel 2022, al 4,2%, dopo una crescita attesa del 5,1% quest'anno. Le nuove previsioni migliorano inoltre la crescita nel 2023, al 2,9%, e indicano un 1,6% per il 2024. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo.  La Bce ha adottato il pacchetto di misure annunciato oggi "con una maggioranza molto larga. Alcuni membri non erano d'accordo con questo o quell'elemento, e dunque non hanno dato sostegno all'intero pacchetto, ma nel complesso c'è una larga maggioranza". Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde. inoltre la Banca Centrale europea ha alzato per la quarta volta consecutiva le sue stime d'inflazione per l'area euro per il 2021 e 2022, portandole a 2,6% e 3,2% da rispettivamente 2,2% e 1,7%. Lo ha detto la presidente Christine Lagarde nella conferenza stampa dopo il Consiglio direttivo. Le previsioni prevedono poi 1,8% per il 2023 (da 1,5%) e sempre 1,8% il 2024, un livello leggermente inferiore all'obiettivo del 2%. 

La Bce terminerà a fine marzo gli acquisti di debito tramite il programma per l'emergenza pandemica (Pepp). Lo annuncia la banca centrale in una nota dopo il consiglio direttivo. La Bce condurrà gli acquisti nel primo trimestre "ad un ritmo più basso che nel trimestre precedente". Ma potrà riprendere gli acquisti di debito tramite il programma per l'emergenza pandemica (Pepp) "se necessario a fronteggiare shock negativi derivanti dalla pandemia". La Bce ha inoltre deciso che "in condizioni di stress, la flessibilità (del Pepp, ndr) rimarrà un elemento della politica monetaria" e che questa includerà la possibilità di acquistare bond emessi dalla Grecia.

La Banca centrale ha deciso di allungare l'orizzonte temporale entro cui reinvestirà il capitale dei titoli acquistati con il programma pandemico Pepp una volta che questi arrivano a scadenza. La Bce "ora intende reinvestire il capitale almeno fino alla fine del 2024". 

La Bce, una volta terminato il programma pandemico Pepp a fine marzo, acquisterà debito "ad un ritmo mensile di 40 miliardi nel secondo trimestre 2022 e 30 miliardi nel terzo" tramite il preesistente programma App, che ad oggi viaggia a 20 miliardi al mese. Da ottobre 2022 il Consiglio direttivo tornerà ad acquisti netti mensili a 20 miliardi di euro "per tutto il tempo necessario a rinforzare l'impatto accomodante dei tassi" e tali acquisti termineranno "poco prima che la Bce inizi ad alzare i tassi d'interesse".

 

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