(ANSA) - ROMA, 17 SET - La pandemia ha inciso profondamente
sulle abitudini di mobilità degli italiani: il 33% dei cittadini
ha cambiato le proprie preferenze in termini di frequenza, orari
e tipo di mezzo; le auto private e lo spostamento a piedi
saranno soluzioni più usate nel post COVID-19 e il 51% dei
cittadini limiterà i propri spostamenti per attività personali.
Sono alcuni dei dati che emergono dall'Octo Connected Forum
2021, durante il quale è stata presentata la "strategia
nazionale della mobilità connessa" messa a punto da Octo e The
European House - Ambrosetti con l'intento di offrire proposte e
soluzioni per la mobilità del futuro. L'Italia infatti è il
secondo Paese europeo per tasso di motorizzazione, con circa 663
veicoli ogni 1.000 abitanti, secondo solo al Lussemburgo (681
veicoli/1.000 abitanti) e con un valore molto più elevato
rispetto agli altri principali Paesi europei (Germania 574,
Spagna 519, Francia 482, Regno Unito 473). "Questo - si
sottolinea nella ricerca - è significativo di quanto il nostro
Paese sia dipendente dall'automobile, che da sola vale l'80%
del traffico totale dei passeggeri. In prospettiva, un aumento
della densità abitativa nei centri urbani pone sfide sempre
maggiori per l'ecosistema e gli attori della mobilità (pubblici
e privati)". Da qui, sottolinea lo studio, la necessità di
creare un nuovo modello di mobilità "basato sull'intermodalità,
sulla micromobilità urbana e su forme di utilizzo dei mezzi di
trasporto sempre più innovativi". (ANSA).
Mobilità: Covid ha cambiato abitudini di 1 italiano su 3
Octo-Ambrosetti, al via strategia nazionale per smart mobility