Economia

Intesa Sanpaolo: Morganti,Pnrr parola d'ordine Terzo settore

Fondamentale per la ripartenza, e il credito per incoraggiarlo

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 02 LUG - Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, "il Pnrr, è la parola d'ordine. Nella fase della pandemia le banche ci sono state, in particolare la nostra per fornire supporto e dare aiuto a chi ne ha avuto bisogno. Nelle fase emergenziali bisogna aiutare tutti. Non è possibile discriminare. Con il Pnrr invece bisogna scegliere le politiche di sviluppo" guardando alle politiche sociali e in particolare all'importanza del Terzo settore. Così Marco Morganti, responsabile della direzione Impact di Intesa Sanpaolo, parla del tema al centro del road show 'Noi Ripartiamo', organizzato da Prossima (la struttura di Intesa Sanpaolo dedicata all'economia 'sociale'), che oggi fa tappa a Roma.
    "Il Terzo settore ha subito un colpo molto forte dalla crisi, ma è anche stato una forza su cui il Paese ha potuto contare per la ripartenza; occorre anche reinventarsi e innovare - rileva Morganti - ora l'obiettivo è guardare al futuro, a quelle che saranno le linee guida dello sviluppo, del ritorno alla normalità e a una crescita diversa. Per poterlo fare il credito è importante per incoraggiare e indirizzare il non profit a migliorare la propria sostenibilità".
    "La Banca, le realtà non profit, gli esperti e le personalità istituzionali impegnati a progettare la nuova agenda del non profit italiano - osserva - accompagnano il Terzo settore a essere protagonista del Pnrr e alla ripresa del Paese". Nel Piano "sono contenuti gli elementi essenziali, e c'è una cosa che colpisce l'attenzione: il grande peso che è stato dato al terzo settore. Ma l'attenzione dei decisori mi pare sia abbastanza concentrata questa volta. Il Terzo settore è chiamato a rinnovarsi" guardando ai "dati, la loro gestione e la loro valorizzazione. Questo mondo rappresenta un sistema che genera dati a una velocità vertiginosa".
    "Si possono accendere due semafori: uno rosso e uno verde - conclude - quello rosso" ci parla di "sicurezza e privacy", e "vogliamo che diventi verde; il semaforo verde, la seconda fase, ci incoraggia a giocare in attacco: questi dati potrebbero generare grandissimo valore che il terzo settore può convertire in crescita. Allo stesso modo si potrebbe organizzare meglio il flusso di questi dati". (ANSA).
   

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