Economia

Ocse: Pil Italia +4,5% nel 2021 con vaccini, +4,4% nel 2022

Organizzazione presenta a Parigi le sue prospettive economiche

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Redazione Ansa

Il Pil dell'Italia crescerà al 4,5% nel 2021, parallelamente alla campagna di vaccinazione contro il coronavirus e rimarrà sostenuto, al 4,4%, nel 2022: è quanto emerge dalle Prospettive Economiche dell'Ocse presentate oggi a Parigi.
Il Pil dell'Italia dovrebbe tornare ai livelli pre-pandemia del 2019 nella seconda metà del 2022, afferma l'Ocse, precisando che i consumi riprenderanno con la progressiva revoca delle misure restrittive contro il coronavirus. Per l'Ocse, inoltre, gli "elevati" livelli di risparmio registrati attualmente caleranno gradualmente. Nuovi posti di lavoro, soprattutto per le persone poco qualificate, donne e giovani, torneranno solo nel 2022", precisa l'Ocse. L'organismo internazionale con sede a Parigi prevede un tasso di disoccupazione al 9,8% nel 2021 e al 9,7% nel 2022. Quanto al debito calerà, secondo l'Ocse, dal 159,6% del 2021 al 157,2% del 2022.

In Italia "la pandemia è stata messa sotto controllo grazie alle misure di contenimento" adottate dal governo: è quanto si legge nella scheda dedicata all'Italia delle Prospettive economiche dell'Ocse, presentate oggi a Parigi, in cui il governo viene invitato ora a puntare sulle riforme della pubblica amministrazione in quanto "necessarie per sostenere una maggiore crescita". "Il governo - ricorda l'organismo internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico - ha di conseguenza allentato le restrizioni, consentendo la riapertura di ristoranti, musei e scuole superiori" e adesso "mira a vaccinare l'80% della popolazione (41,5 milioni di persone) entro il mese di settembre 2021".

Secondo l'organismo con sede a Parigi, sarà inoltre "necessario, a medio termine, aumentare la spesa pubblica a sostegno della crescita e semplificare la fiscalità. Inoltre - prosegue l'Ocse - un approccio più coordinato del fisco e dell'uso dei fondi Ue potrebbe contribuire ad accelerare la transizione verso un'economia" più rispettosa dell'ambiente. Nel documento viene inoltre suggerito che "il miglioramento del contenuto e della qualità delle formazioni proposte agli attivi occupati e alle persone senza lavoro farebbe diminuire la disoccupazione" e favorirebbe "una transizione progressiva verso posti di lavoro meglio pagati, in particolare, per le categorie vulnerabili, come donne e giovani".

"Una regolamentazione più semplice e meno pesante, che stimoli il gioco della concorrenza, in particolare, nel settore dei servizi, trainerebbe l'occupazione e gli investimenti verso l'alto": è quanto si legge nella scheda dedicata all'Italia delle Prospettive Economiche dell'Ocse.

Il governo italiano intende "continuare a condurre una politica di bilancio espansionista per un certo periodo", facendo aumentare il deficit nel 2021 rispetto al 2020, prima di tornare progressivamente sotto alla soglia del 3% nel 2025". Il governo, prosegue l'Ocse, ha messo in conto "un aumento delle spese legate agli investimenti destinato a completare i fondi del piano di rilancio Next GenerationEU". Il bilancio, prosegue l'Ocse, "include anche un generoso stimolo alla creazione di posti di lavoro e all'investimento nel settore privato". Secondo le previsioni dell'Ocse, l'investimento pubblico "dovrebbe salire al 3,1% del Pil nel 2022 con un rapporto debito/Pil di circa il 160% nel 2021". Per ridurre il livello del debito nel medio termine, prosegue l'Ocse, "le autorità si appoggeranno essenzialmente su un'accelerazione della crescita, basandosi in parte sul rapido dispiegamento dei fondi previsti nel quadro di 'Next Generation EU'". "L'attuazione efficace di queste misure - avverte l'Ocse - è cruciale per il successo del piano di rilancio del governo".

Il Pil dell'Eurozona crescerà del 4,3% nel 2021 per poi aumentare ulteriormente al 4,4% nel 2022. Il Pil mondiale crescerà invece del 5,8% nel 2021 per poi rallentare al +4,4% nel 2022. Per il G20, il dato è rispettivamente del 6,3% e del 4,7% mentre la media dei Paesi Ocse passa dal 5,3% del 2021 al 3,8% del 2022.

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