Economia

Fmi alza pil Italia 2021 al 4,2%, +3,6% nel 2022

Debito al 157,1%, disoccupazione al 10,3%

Redazione Ansa

Il Fmi rivede al rialzo le stime di crescita per l'Italia per il 2021. Dopo una contrazione dell'8,9% nel 2020, il Pil è attesto crescere quest'anno del 4,2%, ovvero 1,2 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di gennaio. Rispetto alla stima del 5,2% dell'ottobre 2020, la crescita risulta invece di un punto percentuale più bassa. Per il 2022 il Fondo prevede un Pil in aumento del 3,6%, invariato rispetto a gennaio ma un punto percentuale in più rispetto a ottobre 2020. Il debito pubblico italiano è atteso salire nel 2021 al 157,1% del Pil dal 155,6% del 2020. Il Fondo migliora la sua stima rispetto all'ottobre 2020, quando aveva previsto un debito al 158,3% per quest'anno. Per il 2022 il debito è stimato al 155,5% nel 2022 (al 151,0% nel 2026). Il deficit è atteso calare dal 9,5% del 2020 all'8,8% di quest'anno, per poi scendere al 5,5% il prossimo. La disoccupazione sarà al 10,3%.

L'economia mondiale corre più del previsto, con il Pil mondiale atteso crescere quest'anno del 6,0%, ovvero 0,5 punti percentuali in più rispetto a gennaio e 0,8 punti in più su ottobre 2020. Lo prevede il Fmi stimando per il prossimo anno una crescita al 4,4%, in rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto sia a gennaio sia a ottobre. Il Fondo comunque avverte: "c'è forte incertezza sulle stime" e anche se la crescita accelera "il futuro presenta sfide difficili". "La pandemia non è ancora sconfitta e i casi stanno accelerando in vari paesi. La ripresa è a diverse velocità".

Il Pil tedesco è atteso crescere del 3,6% nel 2021 e del 3,4% nel 2022, in rialzo rispettivamente di 0,1 e 0,3 punti percentuali sulle stime di gennaio. Lo prevede il Fmi rivedendo al rialzo anche la crescita della Francia al 5,8% quest'anno e al 4,2% nel 2022.

Una via di uscita dalla crisi sanitaria ed economica "è sempre più visibile" ma "il futuro presenta sfide difficili", con la pandemia "non ancora sconfitta" e la ripresa che procede a diverse velocità fra i paesi. A scattare la fotografia dello stato dell'economia mondiale è il Fondo Monetario Internazionale che, nel World Economic Outlook, rivide al rialzo le stime di crescita per il mondo e non solo. Una revisione legata in gran parte alle economie avanzate, che accelerano sotto la spinta degli Stati Uniti, "l'unica grande economia che supererà i livelli di previsti per il 2022 in assenza della pandemia. Le altre economia avanzate, inclusa l'area euro, ripartiranno quest'anno ma a una velocità più lenta", afferma Gita Gopinath, il capo economista del Fondo, sottolineando che i governi devono continuare a sostenere le loro economia anche a fronte di un spazio di bilancio più limitato e a debiti pubblici più elevati. "Questo richiede misure più mirate. Al momento l'enfasi dovrebbe essere dall'uscire dalla crisi sanitaria dando la priorità alle spese per la salute - osserva Gopinath -. La politica monetaria dovrebbe restare accomodante gestendo allo stesso tempo in modo proattivo i rischi alla stabilità finanziaria". Nel rivedere al rialzo le stime l'istituto di Washington spiega come grazie al forte e deciso intervento dei governi il peggio è stato evitato anche se la contrazione dell'economia mondiale per il 2020 è stata senza precedenti. In assenza degli stimoli la contrazione poteva essere tre volte maggiore e grazie a lor "le cicatrici che la recessione da Covid lascerà saranno minori rispetto alla crisi finanziaria del 2008". Nonostante il quadro più roseo delle attese restano comunque molte incertezze legate all'andamento del Covid, aggiunge il Fondo.
   

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