Economia

Moody's: 'Con Draghi migliori prospettive per uso fondi Ue'

Spread Btp-Bund: chiude stabile a quota 90,9

Redazione Ansa

Il governo di Mario Draghi "migliora" le prospettive dell'Italia per un "efficace utilizzo dei fondi europei". Lo afferma Moody's, sottolineando come le "sfide di lungo termine" comunque restano. Una volta allentata l'urgenza legata alla pandemia, probabilmente si troverà a far fronte a "difficoltà simili e a un'opposizione politica ad alcune riforme strutturali che abbiamo osservato con altri governi nel passato", osserva Moody's.
"Una volta allentata l'urgenza della pandemia la sfida chiave per il governo di Mario Draghi sarà mantenere l'impeto dietro le riforme e l'appoggio politico" per i cambiamenti: alcuni partiti o gruppi parlamentari "si sono per anni attivamente opposti" ad alcuni aspetti delle riforme giudiziarie e amministrative proposte dalle precedenti amministrazioni. Lo afferma Moody's, sottolineando che "l'uso produttivo dei fondi europei sarà inestricabilmente legato al successo dell'agenda di riforme economiche del nuovo governo. Le difficoltà amministrative, soprattutto nelle regioni italiane che hanno maggiore bisogno di investimenti, hanno in passato intralciato l'assorbimento dei fondi europei.

Chiusura sostanzialmente stabile per lo spread tra Btp e Bund tedeschi decennali: il differenziale ha concluso le contrattazioni a 90,9 punti base rispetto ai 90 della seduta di venerdì. Il rendimento del titolo di Stato italiano, in linea con qualche tensione sui bond di tutto il Vecchio continente, è salito allo 0,52% dallo 0,47% della chiusura dell'ultima giornata della scorsa settimana.

Seduta positiva per Piazza Affari: l'indice Ftse Mib ha chiuso in aumento dello 0,83% a 23.604 punti. 
Mercati azionari del Vecchio continente tutti in aumento: Londra ha chiuso con il forte rialzo del 2,52%, seguita da Madrid (+1,86%), con Parigi salita dell'1,45% e Amsterdam in crescita finale dell'1,23%. Più cauta Francoforte, che ha segnato un rialzo dello 0,45%.

Le quotazioni del petrolio sono in rialzo, vicine ai massimi da gennaio 2020. Il Wti con consegna a marzo cresce di 1,28 dollari a 60,75 dollari al barile. Il Brent guadagna 1,10 dollari a 63,53 dollari al barile.

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