Economia

Istat: calo fiducia dei consumatori a luglio, sale per le imprese

Per famiglie flessione leggera. Aziende lontane da pre-Covid

Un operaio edile in una foto d'archivio

Redazione Ansa

A luglio la fiducia dei consumatori cala anche se lievemente, mentre continua salire per le imprese. Per i primi l'Istat, infatti, stima un indice in "leggera flessione" rispetto a giugno (da 100,7 a 100,0). Invece, per le aziende registra un nuovo rialzo, per il secondo mese consecutivo, (da 66,2 a 76,7). Anche se il livello resta, rimarca l'Istituto, "distante dai livelli precedenti l'emergenza sanitaria". Quanto alle famiglie, il passo indietro segue il "recupero" segnato nel mese precedente. Pesano, in questo caso, la diminuzione del clima economico, relativo alla situazione del Paese, e di quello futuro.

Il clima di fiducia delle aziende mostra a luglio una crescita "diffusa a tutti i settori, è più marcata per i servizi. Peraltro, i livelli raggiunti dagli indici rimangono storicamente contenuti ad eccezione delle costruzioni, dove l'indice torna a collocarsi sui livelli storicamente elevati registrati all'inizio del 2018", sottolinea lo stesso Istat nel commento ai dati che accompagna la nota.

Nel dettaglio, nell'industria l'indice del settore manifatturiero sale da 80,2 a 85,2 e nelle costruzioni aumenta da 124,0 a 129,7. Per il comparto dei servizi, si evidenzia "una marcata risalita" sia nei servizi di mercato (da 52,1 a 65,8) sia nel commercio al dettaglio (l'indice passa da 79,6 a 86,3).

Guardando alle singole componenti, nella manifattura migliorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese di produzione. Le scorte di prodotti finiti sono giudicate in decumulo rispetto al mese scorso. Per le costruzioni, l'aumento è trainato da un "deciso miglioramento" dei giudizi sugli ordini a cui però si unisce "un peggioramento delle aspettative sull'occupazione presso l'impresa". Nel commercio c'è invece un netto aumento sia dei giudizi sia delle aspettative sulle vendite.

Quanto ai consumatori, se le componenti relativi alla fiducia sull'economia in generale e sul futuro flettono (da 87,1 a 85,7 e da 105,6 a 104,2 rispettivamente), mentre cresce sia la componente personale, strettamente legata alla famiglia, ( da 104,5 a 105,2); sia quella corrente, che si riferisce alla situazione attuale, (da 96,4 a 97,3).
   

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