Economia

Bonomi, 4 maggio è vicino ma manca metodo su riaperture

Confindustria al Governo, meno slogan, nessuno progetta 'Fase 3'

Redazione Ansa

Il "fatidico" 4 maggio si sta avvicinando, ma ancora non si sa "quale sarà il metodo delle riaperture". Il presidente designato di Confindustria Carlo Bonomi non condivide il modo in cui il Governo si sta muovendo verso la Fase 2. Dice di aver chiesto risposte che non sono ancora arrivate, percepisce un sentimento "anti-industriale" e critica il sistema per il prestiti alle imprese. Servono meno slogan e più concretezza, suggerisce il nuovo leader degli industriali, che chiede che ripartano subito le aziende dell'export, altrimenti rischiano grosso. Il tema chiave è quello delle riaperture. "E' da 5 settimane che io chiedo qual è il metodo" e "ad oggi non ho ancora avuto una risposta. Stiamo arrivando alla fatidica soglia del 4 maggio senza sapere ancora quale sarà il metodo", avverte Bonomi intervistato da Lucia Annunziata a 'Mezz'ora in più'. E non è solo questione di mancate risposte. Bonomi percepisce un "sentimento fortemente anti-industriale". "Questo voler contrapporre salute e lavoro non è mai stato nelle nostre corde", dice l'imprenditore lombardo: "Credo che bisogna avere tutti l'onestà intellettuale e la correttezza di affrontare questo tema con la voglia di stare uniti e coesi, con la voglia di guardare al futuro e non con lo specchietto retrovisore". Il punto è che "non si mette in salvaguardia la salute delle persone chiudendo le imprese", sostiene Bonomi. Lo "spirito" giusto, l'approccio che i cittadini chiedono a chi li governa è "come modifichiamo e mettiamo in sicurezza le imprese per garantire la salute dei lavoratori", puntualizza l'industriale, che, parlando indirettamente al Governo, suggerisce: "Credo bisogna fare meno slogan, meno frasi fatte e stare più sulla concretezza, dare risposte concrete".

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