Economia

Il petrolio crolla a New York e chiude in calo del 305% a -37,63 dollari al barile

Spread in crescita nonostante gli acquisti della Bce

Redazione Ansa

Il petrolio crolla a New York e chiude in calo del 305% a -37,63 dollari al barile.

A crollare sono le quotazioni Wti con il contratto per consegna a maggio. I contratti con scadenza nei prossimi mesi accusano invece perdite ben più limitate indicando che la domanda è attesa salire nei prossimi mesi. Il contratto per consegna a giugno perde l'11,31%, quello a luglio il 6,42%, quello ad agosto il 5,06% e quello a settembre il 3,96%. Il calo dei prezzi insieme all'attesa di una ripresa dell'attività economica in autunno si è tradotto in un fenomeno di mercato chiamato 'contango', in cui i prezzi delle commodity sono più alti per il futuro di quanto non lo siano per il presente. Una delle maggiori scommesse della storia basate sul contango risale al 1990 quando Phibro, divisione di Salomon Brothers, aveva fatto scorte di petrolio a basso prezzo parcheggiandolo in cisterne e autobotti poco prima che l'Iraq invadesse il Kuwait e le quotazioni del greggio schizzassero. L'architetto della scommessa, Andy Hall, era diventato famoso per aver ricevuto 100 milioni di dollari per un giorno di lavoro e aver acquistato un castello in Germania.

Piazza Affari ha chiuso una seduta piuttosto nervosa poco sopra il punto d'equilibrio (Ftse Mib +0,05%), frenata dallo storico calo del greggio e dallo spread salito fino a quota 240 punti nonostante gli acquisti della Bce. Al lumicino gli scambi, per meno di 1,5 miliardi di euro di controvalore nella prima seduta della settimana in cui si riunisce il Consiglio Ue sul su Mes ed eurobond, seguito dalla revisione del rating di S&P sull'Italia. Con l'inarrestabile discesa del barile Wti abbondantemente sotto i 10,22 dollari, ha segnato il passo Eni (-1,78%), ma non Saipem (+1,42%), promossa dagli analisti di Exane Bnp. Maglia rosa ad Amplifon (+10,8%), al terzo rialzo consecutivo dopo un forte scivolone, seguita da Diasorin (+6,23%), che ha ottenuto la certificazione Ce per il test sul coronavirus. Acquisti su Atlantia (+3,77%) in attesa di una decisione del Governo sulla concessione ad Aspi. L'ipotesi di una ripresa dei cantieri ha spinto Buzzi (+3,66%) e Cnh (+3%). Bene anche Pirelli (+3,34%) ed Fca (+1,48%) in vista della riapertura. In ordine sparso le banche, con Bper (-0,09%) e Banco Bpm (+0,05%) poco mosse, Intesa (+0,49%) e Unicredit (+0,5%) in cauto rialzo e Ubi (+1,29%) positiva. Prese di beneficio per Campari (-3,17%) dopo il balzo di venerdì sulla scia dell'esclusiva per Champagne Lallier.

La Bce, tramite il programma di acquisto di titoli per l'emergenza pandemica (Pepp), ha comprato 20 miliardi di euro di titoli la scorsa settimana, dai 20,6 miliardi della settimana precedente. Lo si legge nelle statistiche della banca centrale. Il totale degli acquisti effettuati finora tramite il Pepp, lanciato alla fine del mese scorso, sale a 70,7 miliardi. Gli acquisti giornalieri sono accelerati al ritmo di 6,7 miliardi, il più alto finora, in una settimana in cui lo spread italiano era volato fin sopra 240.

   

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