Economia

Coronavirus: Sure, Mes, Bei, eurobond. Gli strumenti anti-crisi

Valgono 500 mld e guardano all'emergenza. Sul futuro è scontro

Redazione Ansa

La risposta economica allo shock da coronavirus, allo studio dell'Eurogruppo che si riunisce martedì, vale per adesso circa 500 miliardi di euro. Prevede l'utilizzo del Mes alleggerito dalle condizionalità, la creazione di un meccanismo anti-disoccupazione e nuova liquidità alle imprese tramite la Bei. Su questi tre elementi che guardano all'emergenza il consenso tra ministri è sempre più vicino, mentre è ancora scontro sulla strategia di medio-lungo termine e sull'idea di creare una forma di emissioni comuni come eurobond, Coronabond o Recovery bond.
    * MES LIGHT - Si lavora a ridurre al minimo le condizioni per l'utilizzo del Meccanismo europeo di stabilità o fondo salva-Stati. Se ne lascerebbe soltanto una: gli aiuti dovranno coprire solo i danni economici legati all'epidemia. Resta però aperta la discussione su chi sorveglierà l'utilizzo che gli Stati ne faranno. La linea di credito sarebbe di 240 miliardi di euro, da cui tutti possono attingere fino al 2% del proprio Pil.
    * CASSA INTEGRAZIONE UE - Il meccanismo proposto dalla Commissione Ue per rimpolpare la cassa integrazione dei 27 Paesi si chiama Sure, e muoverà fino a 100 miliardi, partendo da 25 miliardi di euro di garanzie comuni grazie alle quali la Commissione emetterà bond. L'Eurogruppo dovrà decidere se i 25 miliardi verranno da capitali nazionali o dal bilancio Ue.
    * BEI - I ministri dovranno dare l'ok alla creazione di un fondo di garanzia di 25 miliardi per offrire alle imprese europee liquidità per investimenti fino a 200 miliardi.
    * EUROBOND - Sul tavolo dell'Eurogruppo arriveranno diverse proposte che declinano il tema 'emissioni comuni', ma nessuna dà cifre. Il fronte del Nord è contrario a tutte. Quella francese è la più dettagliata: un fondo temporaneo (5-10 anni) alimentato da garanzie comuni, gestito dalla Commissione Ue che emetterebbe bond, così come farà per Sure. I commissari Gentiloni e Breton propongono una cosa simile: un Fondo per la rinascita che abbia una capacità di bilancio propria, che emetta obbligazioni a lungo termine fino a raggiungere i 1.500 miliardi di euro necessari alla ripresa, in pratica anticipando il prossimo bilancio Ue 2021-2027.

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