Economia

Coronavirus: spread risale a 200. L'Europa chiude in positivo

Netto rialzo dei tassi in asta Btp

Giornate convulse nelle Borse mondiali, ieri chiusura positiva per Wall Street

Redazione Ansa

Lo spread tra Btp e Bund ritorna a 200 punti base, col rendimento del decennale del Tesoro all'1,52%.

Il Tesoro ha assegnato tutti i 7,75 miliardi di euro di Btp a 5 e 10 anni offerti in asta ma con tassi in deciso rialzo. Il rendimento medio del Btp quinquennale (13ma tranche) è salito a 0,8% da 0,36% del collocamento di febbraio, quello del Btp decennale agosto 2030 (terza tranche) a 1,48% da 1%, mentre il tasso del decennale aprile 2030 (15ma tranche) è salito a 1,44% da 1,29%. Assegnati anche Ccteu per 750 milioni di euro allo 0,66%.

Chiusura in rialzo per Piazza Affari. L'indice Ftse Mib ha guadagnato l'1,06% a 17.050 punti. Chiusura positiva anche per le altre principali borse europee. Londra ha guadagnato l'1,95% a 5.671 punti, Francoforte l'1,24% a 9.935 punti e Parigi lo 0,4% a 4,396 punti.

Wall Street gira in negativo. Il Dow Jones perde lo 0,74% a 22.164,12 punti, il Nasdaq cede lo 0,37% a 7.747,77 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,22% a 2.619,44 punti.

I prezzi del petrolio rimbalzano in Asia all'indomani dei minimi degli ultimi 18 anni toccati, sulla fiducia delle misure per rilanciare l'economia a livello globale e con l'inatteso rimbalzo del Pmi manifatturiero cinese, salito a marzo a 52: il West Texas Intermediate (Wti) balza del 7,3%, a 21,5 dollari al barile, mentre il Brent guadagna il 3,3%, a 23,5 dollari. Lunedì, a New York, il Wti ha raggiunto i valori più bassi dal 2002, scivolando sia pur brevemente sotto quota 20 dollari.

Mercati azionari asiatici e dell'area del Pacifico in direzioni diverse dopo l'indice Pmi manifatturiero di marzo della Cina passato a 52 dai minimi storici segnati a gennaio-febbraio per il blocco anti Covid-19. Tokyo segna infatti un calo di un punto percentuale con il Nikkei 225 ma del doppio con indici diversi, mentre le altre Borse si sono mosse in ordine sparso. Il Pmi cinese, molto atteso per valutare l'uscita dall'emergenza sul piano economico, ha battuto le attese degli analisti, ma è stato spinto delle misure straordinarie di sostegno lanciate da Pechino e 'raffreddato' dall'ufficio statistico cinese che ha spiegato come testimoni solo la ripresa del lavoro e non il ritorno all'attività normale. Così Shanghai e Shenzhen si avviano alla chiusura in frazionale rialzo, mentre Sidney ha segnato un calo finale del 2% e Seul un aumento dell'1,8% con un buon andamento dell'hi tech. In deciso rialzo Singapore e Mumbai nel finale, incerti i futures sull'avvio dei listini europei.

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