Economia

Benzinai, Patuanelli: tavolo interministeriale "per risultati a breve"

Fonti, impegno a valutare misure a favore della categoria

Redazione Ansa

Con "i benzinai, mi sono impegnato a convocare, nel più breve tempo possibile, un tavolo tecnico tra Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dell'Economia e delle Finanze e Ministero Del Lavoro e Delle Politiche Sociali, per valutare tutte le misure che siamo in grado di adottare a favore della categoria". Così il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, su Facebook, dopo la conference call, insieme alla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, con le associazioni dei gestori degli impianti di benzina. Nel post il ministro sottolinea che "i benzinai svolgono un ruolo cruciale e necessario, che in questo momento delicato risulta indispensabile per non fermare il Paese".

"La situazione resta fortemente critica": così Faib, Fegica e Figisc/Anisa dopo l'incontro con il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli e la Ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli. "Le Organizzazioni di Categoria danno atto ai due Ministri di essere intervenuti, anche propositivamente, per sbloccare la situazione anche se al momento non si registrano interventi immediati e tangibili per consentire ai Gestori di avere quei provvedimenti urgenti che pure avevano chiesto. Ci sono sul tavolo ipotesi di lavoro che, però, verranno approfondite nei prossimi giorni".

Ieri l'appello del premier: "Invito tutti a soprassedere" sull'annunciato progressivo stop agli impianti di benzina perché è un servizio essenziale: "Troveremo una soluzione con la ministra De Micheli. Ma non possiamo consentire che si arrivi a un'interruzione di questo pubblico servizio". Lo ha detto ieri sera il presidente del Consiglio Conte in un'intervista al Tg5.

Nessuno sciopero è stato proclamato. I gestori vogliono garantire il servizio, ma sono allo stremo e temono di non poter continuare nella loro attività per mancanza di liquidità. Per questo temono di essere costretti a chiudere per causa di forza maggiore". Lo affermano le associazioni di categoria Faib (Cofesercenti), Fegica (Cisl) e Fegisc/Anisa (Confcommercio) in una nota.

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