Economia

Fed taglia tassi interesse di mezzo punto. Trump deluso: 'Non basta'

'I fondamentali dell'economia Usa restano solidi', dice la Banca centrale americana

Redazione Ansa

La Fed taglia i tassi di interesse di mezzo punto in seguito al coronaviorus. Lo afferma la Fed. I fondamentali dell'economia Usa - dice - restano solidi. 

La conferenza stampa

 

Il taglio dei tassi deciso dalla Fed è il primo di 'emergenza' dalla crisi finanziaria. L'annuncio della banca centrale americana segue la riunione dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali del G7.

La Fed si attende che l'economia torni a una solida crescita. Lo afferma il presidente Jerome Powell, sottolineando che il comunicato del G7 mostra il coordinamento esistente ad alto livello. La "Fed farà la sua parte per mantenere l'economia solida" di fronte al coronavirus aggiunge Powell, assicurando che la Fed è pronta a usare gli strumenti a sua disposizione e agire in modo appropriato.

Il taglio è stato deciso per sostenere l'economia e assicurare che resti forte. Lo afferma il presidente della Fed, Jerome Powell, sottolineando che di fronte ai nuovi rischi posti dal coronavirus l'economia americana resta solida. Il coronavirus ha "cambiato materialmente l'outlook dell'economia americana" spiega Powell.

"E' importante che si sappia che le nostre decisioni sono prese nell'interesse degli americani. Non teniamo conto di considerazioni politiche". Lo afferma Powell rispondendo a chi gli chiedeva un commento sui recenti tweet di Donald Trump.

Donald Trump chiede alla Fed di fare di piu' dopo il taglio di emergenza deciso per far fronte all'emergenza coronavirus. "E' il momento per la Fed di svolgere un ruolo di leader", allentando di piu' la politica monetaria e tagliando di piu' i tassi, ha twittato il presidente americano.

Wall Street chiude in forte calo snobbando il taglio dei tassi della Fed. Il Dow Jones perde il 2,96% a 25.913,41 punti, il Nasdaq cede il 2,99% a 8.684,09 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 2,83% a 3.002,97 punti.

Il nervosismo non abbandona le Borse europee, che hanno avuto una fiammata dopo la scelta della Fed di abbassare il tasso di interesse ma che poi hanno contenuto i rialzi con l'incertezza di Wall street: a Milano, il listino meno ottimista nel Vecchio continente, l'indice Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,43% a 21.748 punti, l'Ftse All share in crescita dello 0,47% a quota 23.625. In Piazza Affari, tra i titoli a maggiore capitalizzazione, Poste è stato il migliore con un aumento finale del 3,8%, seguita da Amplifon (+3,6%), Diasorin (+2,9%) e Stm, in rialzo del 2,7%. Bene anche Enel salita di due punti percentuali, piatta Eni, in calo di un punto percentuale Atlantia. Deboli le banche nonostante sia fortemente scesa la tensione sui titoli di Stato italiani: a trainare i cali il Banco Bpm che è caduto dell'8% a 1,7 euro dopo il piano industriale, seguito da Unicredit che ha ceduto il 4,2% e Bper in ribasso del 2,3%. Deboli anche Pirelli e Mediaset, che hanno perso due punti percentuali.

 

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