Economia

Educazione finanza:Lusardi, stress test servirebbero per famiglie

Torna il Mese dedicato ad aumentare conoscenza e consapevolezza dei risparmiatori

Anna Maria Lusardi

Redazione Ansa

"Gli stress test? Bisognerebbe istituirli anche per i bilanci delle famiglie: sarebbe uno strumento utile a tutti per capire quali sono i reali costi di una crisi; perchè una cosa ci è chiara: che gli errori finanziari sono molto costosi e molto dolorosi". Così Anna Maria Lusardi, economista, a capo del Comitato italiano per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria che, in un colloquio con l'ANSA in vista della seconda edizione del Mese dell'Educazione finanziaria.
Lusardi fa il punto sul lavoro del Comitato costituito due anni dal Mef, di concerto con i ministeri dell'Istruzione, dello Sviluppo economico e di cui fanno parte Bankitalia, Consob, Ivass, Covip, Ocf ed Adusbef ed annuncia i prossimi passi.

  A partire dai focus su previdenza e assicurazioni che caratterizzeranno molto il lavoro di quest'anno, alla messa a punto delle 'linee guida per giovani ed adulti' che il comitato punta a diffondere entro la fine dell'anno, ai progetti per le piccole imprese, alla spinta per inserire l'educazione finanziaria nell'istruzione scolastica. Con una prima considerazione positiva: se infatti il livello degli italiani in educazione alla finanza è ancora basso, "rispetto al passato c'e ormai una discreta consapevolezza e questo è un grande passo in avanti, spiega Lusardi. 

Ques' anno focus saranno dedicati a  previdenza e assicurazioni, temi sui quali, spiega Lusardi "gli italiani sono ancora molto indietro e a cui dedicheremo diversi appuntamenti di questa edizione del Mese. Si tratta di due capitoli importantissimi per l'educazione finanziaria, tanto più in Italia dove l'età media della popolazione è molto avanzata, ma che sono oggettivamente complicati".
Tappa inaugurale delle manifestazioni di quest'anno lunedì a Milano con una serata inaugurale al Piccolo con una lezione-spettacolo di educazione finanziaria tratta dal libro "Prendi i soldi e scappa" di Marco Onado per proseguire poi con la Wiw, la World investor week (dal 30 settembre al 6 ottobre) e poi per tutto il mese di ottobre con circa 500 appuntamenti in tutta Italia (il programma completo su : www.quellocheconta.gov.it)
"L'intento è quello di continuare con un approccio dal basso parlando a tutti dappertutto -ribadisce Lusardi- perchè l'obiettivo dell'educazione alla finanza è far vivere meglio le persone ed essere più felici".

Sono oltre 4.300 miliardi i risparmi degli italiani investiti in attività finanziarie: una cifra che rappresenta circa la metà del totale della ricchezza delle famiglie del nostro paese, che per tradizione è uno dei più ricchi in questo senso. Dopo le crisi degli anni scorsi, negli ultimi tre anni i bilanci delle famiglie hanno riacquistato parte dei risparmi perduti.

Dopo aver toccato il minimo storico del 39% nel 2013, i risparmiatori superano di nuovo i non risparmiatori (sono il 52% contro il 48%) e la loro ricchezza finanziaria nel 2019 ha recuperato le perdite del 2018. Ma a fronte di questo consistente patrimonio, gli italiani hanno una scarsa conoscenza delle possibilità, degli strumenti, e dei rischi degli investimenti finanziari, rispetto a quella dei cittadini degli altri paesi europei e più in generale del G20. Secondo gli ultimi dati disponibili, fatto 7 il punteggio pieno, il livello di educazione finanziaria medio di un italiano adulto è di 3,5 punti a fronte di una media di 4,3 punti dei paesi del G20. Solo il 23% inoltre è in grado di calcolare un tasso di interesse e solo il 37% è cosciente del fatto che il rischio si riduce diversificando gli investimenti.  

 

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