Economia

Governo: Boccia, prima cosa non chiedere più deficit

Parla al Forum Ambrosetti: 'Occorre linea chiara del Paese, comune a tutti'

Redazione Ansa

"La prima cosa da non fare è quella di chiedere più deficit per finanziare la politica corrente". E' necessario invece partire dai progetti, "come le infrastrutture finanziabili con Eurobond" o come progetti per il lavoro che guardino ai giovani. E' l'invito del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, secondo il quale "occorre cambiare metodo e paradigma sia a livello europeo sia italiano: non partire dai tetti ai saldi di bilancio per poi decidere cosa fare, ma partire dai fini che si vuole raggiungere per poi fissare i saldi.

"Sono sempre ottimista - ha detto parlando del governo al Forum Ambrosetti - nelle aspettative dopo di che valutiamo nei fatti. Giudizi anticipati non è il caso di darli".

"Occorre - ha aggiunto - una linea di direzione chiara del Paese. Se c'è una linea comune aiuta tutti. La dimensione di relativa tranquillità della politica abbassa lo spread che è una tassa indiretta". "Speriamo che i ministri e i due partiti che compongono la coalizione di governo anziché dibattere a mezzo stampa dibattono all'interno del Consiglio dei ministri, evitando un governo che faccia maggioranza e opposizione insieme".

"Il presidente Mattarella, come sempre, segnala una visione determinante della linea di direzione del Paese e dell'Europa. Intanto noi abbiamo bisogno di più Europa e non meno Europa nell'interesse dell'Italia", dice il presidente di Confindustria, Vicenzo Boccia. "Per noi l'Europa è un grande mercato, siamo molto integrati alla manifattura tedesca e francese. Siamo - ricorda - la seconda manifattura d'Europa è proprio perché ci sono venti di rallentamento abbiamo bisogno di una Europa forte". "Per avere una Europa forte occorre una Europa più integrata dal punto di vista politico ed economico ed è evidente che la questione bilancio e risorse diventa determinante. Occorre chiarire però - sottolinea - quali sono gli obiettivi e i fini di questa Europa riformista che dobbiamo realizzare. Per noi sono chiari, dovrebbe essere una Europa che comincia a parlare ai cittadini immaginando un luogo ideale per i giovani, imprese e infrastrutture e per l'occupazione. Per far questo occorre darsi grandi obiettivi".

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