Economia

Tunisia: Italia secondo partner con 890 imprese

Ministro Sviluppo tunisino, entro 2025 paese aperto al futuro

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 21 MAG - L'Italia "è il secondo partner commerciale della Tunisia con oltre 890 imprese, un volume di scambi commerciali tra i due paesi di 16 miliardi di dinari nel 2018 e un tasso di copertura di circa il 70%". A dirlo è il ministro tunisino dello Sviluppo, dell'Investimento e della Cooperazione Internazionale, Zied Laghari a Milano accompagnato dall'Ambasciatore di Tunisi a Roma e da una delegazione di alti responsabili tunisini per incontrare imprenditori e rappresentanti delle maggiori imprese italiane.
    L'evento milanese si inserisce nell'ambito di un Road Show del ministro nelle principali sedi europee e in particolare in Italia per promuovere il Tif (Tunisia Investment Forum) che si terrà a Tunisi il 20 e 21 giugno 2019, e per presentare le opportunità d'investimento offerte dalla Tunisia agli investitori esteri.
    La cooperazione finanziaria è stata potenziata negli ultimi anni con la firma del Memorandum of Understanding del 9 febbraio 2017 a Roma che definisce il programma di cooperazione 2017-2020 per il quale sono stati concessi dall'Italia 165 milioni di euro per l'attuazione di progetti di sviluppo in Tunisia.
    Il 30 aprile inoltre si è svolto il Consiglio superiore del partenariato strategico tunisino-italiano ed Italia e Tunisia hanno firmato un accordo per andare avanti con il collegamento elettrico sottomarino da 600 MW Elmed che unisce le reti elettriche dei paesi.
    "Entro il 2025 voglio vedere una Tunisia aperta al mondo, con un sistema bancario riformato e un ambiente imprenditoriale aperto per "fare affari"", ha detto Zied Laghari. "Credo che possiamo attrarre gli investimenti nei nostri porti e aeroporti per accogliere il commercio e riformare la legge sul lavoro e contribuire a portare la disoccupazione ai minimi storici. Gli investimenti interesseranno tutti settori chiave dell'intero paese: automobilistico, aeronautico, energetico, tecnologico e agroalimentare".
    (ANSA).
   

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