Economia

Dl crescita, M5S-Lega, travasare proposta di legge sulle semplificazioni fiscali

Pacchetto 9 emendamenti con intero testo già approvato da Camera

Redazione Ansa

"Ogni sindaco, in base alla popolazione del comune avrà a disposizione da un minimo di 50.000 a un massimo di 250.000 euro da investire" per interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza dei beni pubblici, "mezzo miliardo di euro a valere sul Fondo sviluppo e Coesione per aprire circa 8.000 cantieri in tutto il Paese che daranno una spinta decisiva alla crescita sostenibile". Lo scrive il vicepremier Luigi Di Maio sul Blog delle Stelle annunciando la firma del decreto che stanzia 500 milioni, come previsto dal Dl crescita.

Far confluire l'intera proposta di legge sulle semplificazioni fiscali, appena approvata dalla Camera, nel decreto crescita. Lo propongono Lega e Movimento 5 Stelle con un pacchetto di 9 emendamenti, presentati da entrambi i gruppi a firma di Carla Ruocco o Alberto Gusmeroli, che sono anche i firmatari della proposta di legge, e dei deputati di maggioranza della commissione Finanze. Il pacchetto raccoglie l'intero testo, suddiviso nei vari argomenti, che vanno dalla riscrittura del calendario fiscale allo stop alle tasse sugli affitti non riscossi. 

Raddoppio delle spese detraibili sostenute dalle famiglie per le badanti. E' una delle proposte contenute, secondo quanto si apprende, nel pacchetto di emendamenti della Lega al decreto crescita. Il tetto di spesa da portare in detrazione al 19% passerebbe dagli attuali 2100 euro a 4000 euro.

Riduzione di un ulteriore mezzo punto dell'aliquota Ires, che così arriverebbe al 20% nel 2022. Ma anche progressivo innalzamento della deducibilità totale dell'Imu sui capannoni, che passerebbe quindi a regime dal 70% al 100% e stabilizzazione a regime del taglio di 600 milioni di euro delle tariffe Inail (attualmente la riduzione è triennale). Sono alcune delle misure proposte dalla Lega in un pacchetto di emendamenti al decreto Crescita 'pro-imprese'.

La Lega propone la proroga per sei mesi della convenzione di Radio Radicale. Lo fa con un emendamento al decreto crescita, depositato in commissione alla Camera, a prima firma del capogruppo in Vigilanza Rai, Massimiliano Capitanio. La copertura stimata è di 3,5 milioni di euro per permettere alla radio di proseguire le trasmissioni in convenzione fino alla fine del 2019.

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