Economia

Decretone: pace contributiva, 120 rate in 10 anni

Emendamento governo per Aula. Sul reddito di cittadinanza, obbligo di accettare il lavoro con salario superiore a 858

La card per il reddito di cittadinanza

Redazione Ansa

Saldare in dieci anni, con 120 rate mensili, l'adesione alla "pace contributiva". Lo prevede un emendamento che il governo ha preparato per il passaggio in Aula al Senato del decretone. Il testo prevede nel triennio 2019-21 la possibilità di coprire buchi contributivi di massimo 5 anni, saldando con un massimo di 60 rate: il governo vuole portarle a 120. Nella relazione che accompagna l'emendamento si stimano 2900 domande di "pace contributiva" da lavoratori dipendenti e circa 600 da lavoratori autonomi, con stipendio medio di 31.500 e 20.000 euro. 

Reddito di cittadinanza. L'obbligo di accettare una offerta di lavoro scatterà solo se il salario sarà di almeno 858 euro al mese. Lo prevede un emendamento M5S al decretone approvato dalla commissione Lavoro del Senato. Nel testo si precisa infatti che l'offerta è congrua se la retribuzione è "superiore di almeno il 10 per cento del beneficio massimo fruibile da un solo individuo, inclusivo della componente ad integrazione del reddito dei nuclei residenti in abitazioni in locazione". Il beneficio massimo per un singolo è di 780 euro, 500 a integrazione del reddito e 280 per l'affitto. Lo Stato poi potrà monitorare "i soli importi complessivamente spesi e prelevati" dalla Carta per il reddito di cittadinanza. Lo prevede uno dei nove emendamenti che il governo ha preparato in vista dell'esame del decretone in Aula al Senato. La norma recepisce le obiezioni del Garante della privacy, che dovrà essere sentito dal ministero per la scrittura del decreto che disciplinerà il monitoraggio. La versione attuale del testo prevede invece che lo Stato possa verificare il dettaglio delle singole spese effettuate con la Carta.
   

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