Economia

Bankitalia, il Pil rallenta, +0,1% terzo trimestre

Rallenta l'economia italiana secondo il bollettino della Banca d'Italia. Inoltre l'efficacia delle politiche di bilancio contenute nella manovra nel sostenere l'economia dipende dalla fiducia dei mercati

La sede della Banca d'Italia

Redazione Ansa

Rallenta l'economia italiana. Secondo il bollettino della Banca d'Italia, il Pil nel terzo trimestre "sarebbe cresciuto in termini congiunturali dello 0,1%, rallentando rispetto ai tre mesi precedenti". In primavera il Pil è salito dello 0,2% in termini congiunturali, in lieve rallentamento rispetto ai mesi invernali. "L'attività - si legge- avrebbe segnato un incremento nei servizi, mentre sarebbe rimasta stazionaria nell'industria in senso stretto. Il valore aggiunto delle costruzioni avrebbe proseguito a espandersi a un ritmo moderato". In Italia - spiega il bollettino - nel secondo trimestre la forte espansione degli investimenti ha contribuito a sostenere la crescita, mentre le esportazioni sono rimaste stabili, risentendo della debolezza del commercio mondiale. Gli indicatori congiunturali disponibili suggeriscono che nei mesi estivi la dinamica del prodotto avrebbe rallentato, attorno allo 0,1 per cento sul periodo precedente, riflettendo un ristagno della produzione industriale, una prosecuzione della crescita nei servizi e un contributo moderatamente positivo delle costruzioni". Sono rimasti favorevoli gli indici di fiducia del settore edile, delle famiglie e delle imprese manifatturiere; specialmente per queste ultime sono tuttavia emersi segnali di minore ottimismo nel corso dell'estate, con l'inasprirsi delle tensioni commerciali internazionali. Il sondaggio condotto presso un campione di imprese dell'industria e dei servizi segnala per il complesso del 2018 la prosecuzione della crescita degli investimenti, sia pure in misura inferiore a quanto programmato a inizio anno.

MANOVRA "L'efficacia delle politiche di bilancio nel sostenere l'economia dipenderà anche dal mantenimento della fiducia dei risparmiatori e degli investitori nei confronti del percorso di risanamento delle finanze pubbliche". E' quanto afferma la Banca d'Italia nel bollettino economico secondo cui "La manovra determinerebbe, nelle valutazioni ufficiali, un significativo stimolo all'economia" e "l'effettiva intensità di questi effetti dipenderà dal disegno, dalla tempistica e dalle modalità di attuazione delle misure.

LAVORO "È proseguito il recupero del mercato del lavoro". Lo afferma la Banca d'Italia nel bollettino economico rilevando come l'occupazione è salita in misura marcata in primavera. La disoccupazione si è ridotta, toccando il 9,7 per cento in agosto; la contrazione è stata accentuata anche per i giovani". Per Via Nazionale "La crescita dei salari contrattuali, che aveva mostrato segnali di ripresa dalla fine dell'anno precedente, si è rafforzata sia nel settore privato sia nel totale dell'economia e si è estesa alle retribuzioni di fatto".

SPREAD "I mercati finanziari italiani sono stati interessati da forti tensioni, connesse con l'incertezza degli investitori sull'orientamento delle politiche economiche e finanziarie". Lo afferma la Banca d'Italia nel bollettino economico dove fra i fattori dello spread indica i "valori elevati della differenza tra il premio sui credit default swap dei titoli sovrani italiani stipulati dopo il 2014, che offrono protezione anche da una ridenominazione dei titoli in una valuta differente, e quello sui CDS stipulati precedentemente, che invece non offrono tale forma di protezione". Gli investitori esteri riducono l'esposizione sui titoli italiani, soprattutto titoli di Stato afferma la Banca d'Italia secondo cui nei primi 8 mesi "hanno ridotto i titoli italiani di 42,8 miliardi", "soprattutto i titoli pubblici (24,9 miliardi) e le obbligazioni bancarie (12,4). Gli acquisti di titoli pubblici a gennaio-aprile (41,7 miliardi) sono stati più che compensati dalle vendite registrate a maggio e giugno (57,9 miliardi nei due mesi), a causa delle tensioni sui mercati. In luglio e agosto gli investitori esteri hanno venduto titoli sovrani per 8,7 miliardi.

   

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