Economia

Manovra: braccio di ferro sul dl fiscale. Salvini a Tria: 'Su Alitalia rispettare contratto di governo'

Domani nel pomeriggio vertice e poi riunione del Consiglio dei ministri

Redazione Ansa

Non c'è accordo sulla pace fiscale. Le posizioni di Lega e Movimento 5 Stelle continuano ad essere distanti su uno dei punti cardine della manovra 2019, quello cioè a cui dovrebbe essere affidata una fetta determinante delle coperture finanziarie. Anche perché, nella stesura dell'operazione, comincerebbero a venire a galla incongruenze che rischierebbero di mettere in discussione il gettito atteso dalla sanatoria, imprescindibile per far fronte alle misure di spesa previste per il prossimo anno, dal reddito di cittadinanza a quota 100. Il governo cercherà di tirare le somme lunedì, in un vertice organizzato appositamente per trovare una soluzione prima del consiglio dei ministri che, nel pomeriggio, dovrà esaminare le linee guida della legge di bilancio da inviare in Europa con il Draft Budgetary Plan ed approvare proprio il decreto fiscale.

Intanto del ministro dell'Interno arriva un nuovo alert al ministro dell'Economia Giovanni Tria dopo le scintille dei giorni scorsi sulla questione Alitalia.  Il ministro dell'Economia Tria 'deve fare quello che dice il contratto di governo. Lo deve rispettare lui come lo rispettiamo noi tutti'. Dice Salvini in un colloquio in apertura di prima pagina del Messaggero. Il matrimonio Alitalia-Ferrovie, 'è una via percorribilissima, se ci si riesce - osserva - le nostre ricette non saranno tutte perfette, ma secondo me sono le più adatte e noi ci crediamo'.

CONTE FIDUCIOSO - "Noi lunedì pomeriggio abbiamo il consiglio dei ministri dove porteremo ovviamente in deliberazione il decreto fiscale e il disegno di legge sul bilancio. Sicuramente ci riuniremo anche prima per concordare gli ultimi dettagli su questi due testi normativi molto importanti". Così il premier Giuseppe Conte a Bologna a margine dell'iniziativa "Io non rischio" della Protezione civile rispondendo a una domanda su un possibile vertice di maggioranza sulla manovra. "Mi sono sempre dichiarato fiducioso" sulla manovra. "Fiducioso perché anche per attitudine mentale mi piace prima confrontarmi sui contenuti, poter spiegare i contenuti, e poi mi aspetto di poter discutere su quei contenuti. Fino ad ora questo non c'è ancora stato, perché con le istituzioni europee e con i nostri interlocutori europei non ci siamo ancora seduti ad un tavolo. Lasciateci il tempo di poterlo fare", ha affermato il premier rispondendo a una domanda sui commenti di Mario Draghi.

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