Economia

Tria, resta impegno su 0,3%

Prima di parlare di margini Ue vediamo se servono

Redazione Ansa

L'intenzione è cercare di rispettare l'impegno dello 0,3%, si stanno facendo dei calcoli che una piccola deviazione dall'impegno, che la Commissione già si aspetta, deriverebbe dal fatto che lo 0,3% dipende da un quadro macroeconomico favorevole, naturalmente ora c'è un rallentamento in tutta la Ue, ci possono essere piccole deviazioni", ma "nella sostanza delle linee economiche non cambiano". Lo ha detto il ministro dell'economia Giovanni Tria al termine dell'Ecofin.
    Con i commissari Ue e all'Eurogruppo "non si è entrati nella discussione sui margini perché l'intenzione del Governo è portare avanti il programma nel percorso di riduzione del debito e di coerenza del consolidamento fiscale, quindi prima di parlare di margini dobbiamo far stime e vedere se abbiamo bisogno di margini", ha spiegato Tria, aggiungendo: "Ho avuto modo di scambiare idee con Moscovici e Dombrovskis, ho trovato un clima aperto e di collaborazione".

NOSTRO VINCOLO E' FIDUCIA DEI MERCATI Riduzione del deficit strutturale e contenimento del debito "non rispondono solo al problema discussione con l'Ue ma a percorsi che l'Italia deve seguire nel proprio interesse, considerando che è un'economia aperta che si muove su mercati finanziari globali. Il vero vincolo al nostro operare è dettato da questo, non da regole della Commissione Ue. Ovviamente rispettarle è segnale positivo che rafforza la fiducia che dobbiamo avere sui mercati":

NO A TETTI SU NPL BANCHE, CREANO TENSIONI "Siamo tutti d'accordo sulla riduzione del peso degli npl, ha fatto moltissimo l'Italia, è completamente in linea con quanto concordato", ma "in generale diciamo che non si deve mai mettere target quantitativi perché può creare un problema di disturbo sui mercati, perché cominciano a misurare quanto si è lontani, come ci si avvicina. Sono modi di operare sbagliati". Lo ha detto il ministro dell'economia Giovanni Tria al termine dell'Ecofin. Commentando la proposta franco-tedesca di riforma dell'Eurozona, che comprende un tetto quantitativo alla riduzione dello stock di npl, Tria ha spiegato che "i meccanismi da mettere in piedi per rafforzare il processo riduzione dei rischi non possiamo articolarli in modo da creare rischi".
   

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