Economia

Boccia, no a belle politiche senza risorse

Appello verso il voto, non buttiamo alle ortiche quanto fatto

Redazione Ansa

Nel dibattito elettorale e verso un nuovo Governo "evitiamo di fare politiche che sono belle però poi nessuno ci racconta poi con quali risorse" portarle avanti: è il messaggio alla politica che il leader di Confindustria, Vincenzo Boccia, lancia dal tradizionale convegno di autunno dei giovani imprenditori a Capri. Con il prossimo Governo, avverte, "evitiamo di avere un periodo in cui andiamo a buttare alle ortiche tutto quello che abbiamo fatto fino ad oggi".

 "Difendiamo la lucidità del capire, non andiamo in eccesso con linee di politica di domanda per attrarre consenso, stiamo ai fondamentali del Paese, un grande Paese che sta dimostrando che può reagire", dice il leader degli industriali dal convegno di Capri. Se "la manovra tracciata dal Governo non smonta le riforme fatte", ed "è evidente che non c'erano grandi aspettative date le risorse", per Confindustria "adesso occorre lavorare, nel confronto elettorale che ci sarà su un piano di legislatura di medio termine che non depotenzi le riforme che stanno dando effetti sull'economia reale ma che vada avanti su un piano di medio termine che aiuti il Paese a crescere".

Questo anche "perché quello che emerge con chiarezza in Italia ed in Europa è che solo la attraverso la crescita si riduce il debito e si contrastano diseguaglianze e povertà. Altri concetti e pensieri economici - avverte Boccia - non mi sembra che vadano in questa direzione" "L'idea" degli industriali "è molto chiara, è quella di una Italia centrale tra Europa e Mediterraneo, una Italia che non sia periferia d'Europa ma un Italia che coniughi la sua posizione geopolitica in una grande dimensione geoeconomica".

"A gennaio terremo una assise di tutto il sistema confederale, prima delle elezioni, per presentare una agenda politica", ha quindi annunciato il leader degli industriali, Vincenzo Boccia, confermando che la linea degli industriali è quella di puntare "alla competitività del Paese", con un pressing "per il Paese" e restando "equidistanti dalla politica".

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