Economia

P.A: rasoiata sulle partecipate inutili, da pompe funebri a scuola di vela

Roma, Milano, Venezia: grandi Comuni apripista

Il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia

Redazione Ansa

   Le delibere comunali per stare in regola con la riforma Madia, taglia-partecipate, si sono concentrate proprio a ridosso della scadenza, che cade oggi. Dalle prime notizie sui piani di razionalizzazione presentati e approvati, la rasoiata sembra avere colpito soprattutto le realtà che nulla hanno a che fare con i servizi essenziali: via quindi le quote nelle scuole vela o nelle polisportive, nelle onoranze funebri, nei centri per la promozione del tessile e della seta o negli stabilimenti termali, per citare alcuni casi riportati nelle cronache cittadine.

    I grandi Comuni si sono attrezzati per stare in linea con la legge, ha fatto così la Capitale, le cui partecipate passano da 31 a 11. Decisa anche la sfoltita a Venezia: da 30 a 12. Pronta anche Torino, che ne metterà sul mercato 14, e Milano, che ne vanterebbe oltre 80 tra collegamenti diretti e indiretti. Firenze ha bruciato i tempi, provvedendo già nei mesi scorsi.

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