Economia

Fisco:Cgia,con 12000 euro lombardi i più tartassati d'Italia

Al secondo posto tra i vessati i Trentini con gettito di 11mila

Militari della Guardia di Finanza in una foto d'archivio

Redazione Ansa

VENEZIA - Sono i lombardi i più "generosi" d'Italia con il fisco o, se guardiamo il bicchiere mezzo vuoto, i più "vessati" dal nostro sistema tributario.
    La denuncia è stata sollevata dall'ufficio studi della CGIA che ha messo a confronto il gettito di imposte, tasse e tributi versati allo Stato, alle Regioni e agli Enti locali dai lavoratori dipendenti, dagli autonomi, dai pensionati e dalle imprese residenti nel nostro Paese. Le Regioni dove il fisco è meno "invasivo" sono quelle meridionali: nel 2015 in Campania il gettito pro-capite medio è stato pari a 5.703 euro, in Sicilia a 5.610 euro e in Calabria a 5.436 euro. Nel Sud e nelle Isole, di fatto, il peso complessivo del fisco è pari a quasi la metà di quello "gravante" sui residenti del Nordovest (vedi Tab. 1). "L'esito di questa analisi - dichiara il coordinatore della CGIA Paolo Zabeo - dimostra come ci sia una correlazione tra le entrate fiscali versate, il reddito dichiarato e, in linea di massima, anche la qualità/quantità dei servizi erogati in un determinato territorio". Da questa analisi, inoltre, emerge anche il forte divario esistente in materia di prelievo fiscale tra i vari livelli di governo. Ebbene, a fronte di un dato medio nazionale di 8.800 euro pro capite di tasse nazionali e locali versate nel 2015, l'84 per cento è stato "assorbito" dallo Stato centrale (7.390 euro pro-capite), un altro 9,3 per cento dalle Regioni (825 euro pro-capite) e, infine, il rimanente 6,7 per cento dagli Enti locali: come i Comuni, le Province e le Comunità montane (585 euro pro-capite). Rispetto al 2016, quest'anno il carico fiscale medio nazionale è previsto in calo di 0,4 punti percentuali, grazie soprattutto, alla ripresa del Pil e alla riduzione dell'aliquota Ires (Imposta sui redditi delle società) che dal 27,5 scende al 24 per cento. Quest'ultima misura farà risparmiare alle società di capitali quasi 4 miliardi di euro. Pertanto, nel 2017 la pressione fiscale in Italia dovrebbe attestarsi al 42,5 per cento. A livello europeo nel 2016 l'Italia si è collocata al settimo posto con una pressione fiscale del 42,9 per cento: 2,8 punti in più della media europea e 1,6 punti superiori al dato medio dell'area euro. Tra i principali paesi dell'Ue, solo la Francia registra un dato superiore al nostro (47,5 per cento), tutti gli altri, invece, presentano livelli nettamente inferiori. La Germania, ad esempio, manifesta una pressione fiscale del 40,3 per cento, i Paesi Bassi del 38,9 per cento, il Regno Unito del 35,4 per cento e la Spagna del 34,4 per cento 

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