Economia

In Italia l'1,2% delle famiglie possiede il 21% della ricchezza

E' quanto emerge da una ricerca, in cui si calcola anche che nel 2021 le famiglie milionarie saranno 433mila

(foto di archivio)

Redazione Ansa

L'Italia conta 307mila famiglie milionarie, pari all'1,2% del totale, che possiedono il 20,9% della ricchezza finanziaria italiana. E' quanto emerge dal rapporto "Global Wealth 2017: Transforming the Client Experience" di The Boston Consulting Group (BCG), in cui si calcola anche che nel 2021 le famiglie milionarie saranno 433mila, l'1,6% del totale e con uno stock pari al 23,9%.

A livello globale il numero di famiglie milionarie è cresciuto in un anno del 7%, arrivando a quota 18 milioni circa. Si tratta dell'1% delle famiglie, che detengono il 45% della ricchezza. BCG rileva come la ricchezza finanziaria privata continui a correre in tutto il mondo: "la corsa di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari ha portato il valore totale di azioni, obbligazioni e depositi bancari alla cifra di 166.500 miliardi di dollari. Rispetto al 2015 si tratta di un incremento del 5,3%, superiore al +4,4% registrato l'anno precedente. Nel 2021 si dovrebbe toccare la quota di 223.100 miliardi di dollari, con una crescita media annua del 6%, derivante in parti uguali dalla creazione di nuova ricchezza e dalla valorizzazione degli asset esistenti".

"Mentre la ricchezza finanziaria globale è cresciuta del 5,3% e, in Europa, del 3,2%, l'Italia ha registrato una leggera battuta d'arresto riconducibile principalmente a riduzione di valore (cosiddetto effetto mercato) delle partecipazioni azionarie dirette e degli investimenti obbligazionari che avevano come controparte istituzioni finanziarie - dichiara Edoardo Palmisani, Principal di BCG -. Le dinamiche della ricchezza finanziaria sono sempre legate infatti a due fattori: la nuova ricchezza generata e la performance del portafoglio.

Il nostro report, per quest'anno, evidenzia come la creazione di nuova ricchezza sia rimasta pressoché costante, mentre sono stati gli investimenti diretti azionari ed obbligazionari a generare una performance negativa, seppur parzialmente controbilanciati da fondi comuni e gestioni patrimoniali. Se guardiamo però ai prossimi 5 anni ci aspettiamo che la nostra ricchezza riprenda a crescere, superando i 5 trilioni di dollari. Oggi ci attestiamo sui 4,5 trilioni, a trainare saranno nuovamente i segmenti che hanno più di un milione di ricchezza e che cresceranno a tassi del 5/6%.

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