Economia

Leonardo: Difesa Comune Ue la sfida per Alessandro Profumo

"Umiltà ma nessun timore reverenziale. Sedersi al tavolo europeo o saremo sempre più deboli"

Redazione Ansa

Se il via libera del Consiglio Ue alla Difesa Comune Europea è "un passo storico" per l'Unione - come hanno sottolineato nell'annunciarlo il presidente Donald Tusk e il leader francese Emmanuel Macron - si apre così anche una determinante nuova sfida di mercato per le imprese del settore. Gli esperti sono concordi: lo scenario è ora più favorevole per rilanciare il risiko del consolidamento e nuove collaborazioni. E l'italiana Leonardo è oggi pronta a giocare la sua partita con "umiltà" ma determinazione.

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E' il nuovo scenario in cui dovrà muoversi Alessandro Profumo, dal 16 marzo al vertice operativo di Piazza Monte Grappa, un europeista convinto (a voler leggere in questa chiave il lavoro fatto come banchiere alla guida Unicredit) che in Leonardo è ancora nei suoi primi 100 giorni di lavoro dopo la 'gestione Moretti', un rodaggio che ha deciso di dedicare esclusivamente allo studio dei dossier, prima di ogni nuova scelta strategica. E' al Paris Air Show di Le Bourget che il nuovo A.d della ex Finmeccanica ha fatto il suo debutto tra i leader mondiali del settore dell'Aerospazio, Difesa e Sicurezza. Ed ha sottolineato subito l'opportunità di questa svolta: nel contesto della Difesa Comune Europea, l'Italia si potrà "collocare bene perché ha una azienda come Leonardo, ma anche altre altre aziende, con ottime tecnologie".

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Come Paese "non dobbiamo avere timori reverenziali" ma la consapevolezza di essere forti di "tecnologie molto avanzate", e "con grande umiltà dobbiamo sederci al tavolo Europeo sapendo che o si lavora a livello europeo, oppure nel tempo diventeremo sempre più deboli", ha avvertito intervistato dalla Rai. Nelle ultime analisi degli esperti di settore si sottolinea che il consolidamento industriale è oggi ad uno stato di maturità maggiore rispetto a quello che si riscontra dal lato della domanda. Di conseguenza "un eventuale consolidamento di quest'ultima si potrebbe tradurre in un'ulteriore razionalizzazione della base industriale europea". Nello stesso tempo, un obiettivo importante "è ridurre significativamente la tendenza secondo cui oggi lo sviluppo di capacità militari è ottenuto all'80% al livello nazionale e solo al 20% attraverso cooperazione europea".

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 Dalla gestione Moretti il nuovo A.d del gruppo eredita il dossier - che è stato al centro di colloqui e approfondimenti con Airbus Group - per uno 'switch' tra i missili di Mbda (la cessione del 25% di Leonardo agli inglesi di Bae Systems ed ai francotedeschi di Airbus) e gli aerei Atr (salendo al 100% con l'acquisizione del 50% in mano a Airbus Group). Ipotesi che sembra ora raffreddarsi e anche le recenti parole del presidente dell'associazione delle industrie italiane del settore Aiad, Guido Crosetto (è "strategica per il Paese" la partecipazione di Leonardo nella j.v missilistica Mbda) possono essere lette come l'orientamento che oggi prevale nel Governo e nella Difesa. Tra le sfide da cogliere in Europa, per Leonardo sono in primissimo piano quelle della cybersecurity, dello spazio e dei droni, i velivoli a pilotaggio remoto. E' un'area, quest'ultima, secondo vari osservatori, in cui il gruppo italiano ha sviluppato tecnologie e applicazioni in tutti gli ambiti di attività, con investimenti significativi, "posizionandosi tra le poche aziende al mondo a possedere una vasta gamma di tecnologie nel settore".

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