Economia

Boccia: azzerare cuneo 3 anni giovani

Aumentare produttività per far crescere salari

Redazione Ansa

Via il cuneo fiscale sull'assunzione dei giovani per i primi tre anni. E' la proposta del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Un'ipotesi che fa discutere ma che vede i dubbi della Cgil. 

LA PROPOSTA DI BOCCIA - "Azzerare il cuneo fiscale sull'assunzione dei giovani per i primi tre anni. Sapendo fin d'ora che dopo dovremo ridurlo per tutti". E' la proposta che lancia il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dall'assemblea annuale, chiedendo quindi di "concentrare le risorse disponibili" su questo. Per il presidente l'Italia sconta "Vent'anni perduti", "restiamo impigliati nelle nostre croniche carenza strutturali, il tessuto sociale e produttivo rimane fragile". Per questo  "dobbiamo avviare una grande operazione per includere i giovani nel mondo del lavoro", rimarca Boccia, sostenendo che "la poca occupazione giovanile è il nostro valore sprecato". Serve "una misura forte, diretta, percepibile".  "Noi vogliamo aumentare le retribuzioni - ha detto Boccia - con l'aumento della produttività. E questo è possibile solo con una moderna concezione delle relazioni industriali. La strada maestra è quella dei premi di produttività, da detassare in modo strutturale". Per Boccia "l'innalzamento della produttività deve essere il nostro faro".

CAMUSSO, SGRAVI AI GIOVANI? BASTA INCENTIVI A PIOGGIA - "Abbiamo sempre detto e continuiamo a pensare che la soluzione non siano incentivi a pioggia, ma che sia necessario fare scelte mirate". Così la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, commenta la proposta del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, sull'azzeramento del cuneo fiscale per 3 anni sulle assunzioni dei giovani. Sullo scambio salario-produttività, aggiunge a margine dell'assemblea annuale, si continuano "a ripetere sempre le stesse ricette".

CALENDA, SI' A DETASSARE LA PRODUTTIVITA' "Concordo con Enzo sulle finalità di un 'patto per la Fabbrica' che avvicini la contrattazione all'impresa. E siamo pronti a fare la nostra parte valutando un'ulteriore detassazione sui premi e sul salario di produttività". Lo ha detto il ministro dello sviluppo Carlo Calenda riferendosi alla proposta del presidente di Confindustria. "Questa è la strada - ha detto il ministro dal palco dell'assemblea- per avere retribuzioni più alte e aumentare la competitività. Non esistono scorciatoie"

TENTAZIONE PROPORZIONALE FATALE PER L'ITALIA La "sfida del Paese" è "continuare lungo la strada delle riforme": "Per vincerla servono governabilità e stabilità", avverte Boccia, all'assemblea annuale di Confindustria. "Non abbiamo mai nascosto la nostra vocazione al maggioritario", dice: "Assecondare la tentazione proporzionalista, che oggi vediamo riemergere in molte proposte per la legge elettorale, potrebbe rivelarsi fatale per l'Italia. Comincerebbe una nuova stagione di immobilismo in un quadro neo corporativo e neo consociativo". Secondo Boccia gli ultimi 20 anni sono stati "perduti. Restiamo impigliati - dice - nelle nostre croniche carenza strutturali, il tessuto sociale e produttivo rimane fragile. Siamo tornati a crescere, è vero", ma il divario con altri Paesi europei "si sta allargando come accadeva prima della crisi". Una "ripartenza c'è stata" ma "un ritmo lento": saremo l'unico grande paese in area Euro nel 2017 con "un valore dell'attività più basso di 10 anni fa e, al ritmo dell'1%, non lo rivedremo prima del 2023

   

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