Economia

Fisco: nuovo accordo Italia-Svizzera, spinge voluntary

L'Accordo riguarda anche i cosiddetti "contribuenti recalcitranti" che non hanno fornito il nome del proprio istituto in Svizzera e prevede anche uno scambio automatico continuativo di informazioni a partire dal prossimo settembre.

La frontiera italo-svizzera di Ponte Chiasso in un'immagine d'archivio

Redazione Ansa

Un nuovo accordo è stato firmato tra l'Italia e la Svizzera per lo scambio di informazioni in campo fiscale. L'intesa, che ha valore a partire dal 2 marzo, regola anche le cosiddette ''richieste di gruppo'' ammissibile e rappresenta un ulteriore importante elemento di collaborazione. Lo rende noto il ministero dell'Economia che in una nota mette in risalto come ''la recente riapertura dei termini della Voluntary Discosure rappresenta un'importante opportunità per i contribuenti italiani che intendono regolarizzare la propria posizione''.

L'Accordo riguarda anche i cosiddetti "contribuenti recalcitranti" che non hanno fornito il nome del proprio istituto in Svizzera e prevede anche uno scambio automatico continuativo di informazioni a partire dal prossimo settembre.

L'intesa, firmata tra il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia e delle Finanze e l'Amministrazione Federale delle Contribuzioni, applica quanto previsto dalla convenzione Italia-Svizzera contro le doppie imposizioni e allinea lo scambio di informazioni al più recente standard Ocse.

In particolare le richieste di gruppo potranno riferirsi "a fatti e/o circostanze esistenti o realizzate a partire dal 23 febbraio 2015 (data di firma del Protocollo) e - in linea con lo standard OCSE - riguarderanno gruppi di contribuenti identificabili in base a determinati schemi di comportamento, senza necessità di elencazione nominativa nella richiesta".

"L'Accordo riguarda - viene inoltre spiegato - i "contribuenti recalcitranti", cioè i clienti italiani a cui è stato richiesto dai propri istituti finanziari ma hanno rifiutato di fornire adeguate rassicurazioni sulla regolarità dei fondi depositati presso le istituzioni finanziarie svizzere interessate. Le richieste di gruppo generano elenchi nominativi in risposta, che potranno dare origine ad ulteriori richieste di informazioni più dettagliate. Le Autorità competenti dei due paesi intendono continuare la proficua collaborazione per rendere operative le richieste di gruppo anche sui conti chiusi e quelli "sostanzialmente chiusi" di pertinenza di clienti italiani".

L'iniziativa è in linea con l'evoluzione del quadro di cooperazione internazionale per la trasparenza fiscale, che include lo scambio automatico di informazioni finanziarie a fini fiscali. Lo scambio automatico consentirà all'Italia di ricevere in via continuativa, a partire da settembre 2017, le informazioni nominative su italiani con disponibilità finanziarie presso un ampio numero di paesi, compresi i maggiori centri finanziari. "In tale rinnovato contesto - evidenzia il ministero dell'Economia - la recente riapertura dei termini della Voluntary Disclosure rappresenta un'importante opportunità per i contribuenti italiani che intendono regolarizzare la propria posizione fiscale con riguardo alle attività detenute all'estero in violazione delle norme fiscali".

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