Economia

Intesa si muove su Generali. Consob convoca le parti

Anche Mediobanca nel Risiko. Borsa ci crede. Cda uscita Minali

Generali

Redazione Ansa

Intesa rompe gli indugi e, sulle voci sempre più insistenti di un'imminente operazione sulle Generali, conferma che "possibili combinazioni industriali" con il Leone di Trieste sono "oggetto di valutazioni" da parte del management. La Borsa ci crede, con acquisti molto consistenti su Generali e anche su Mediobanca. E scende in campo la Consob, con una convocazione 'lampo' in tempi diversi della banca, della compagnia assicurativa e di Unicredit, in partita come primo socio di piazzetta Cuccia, che è il primo azionista di Trieste.

La Borsa ci crede - Lunedì sera a mercati chiusi era emerso l'acquisto in difesa da parte di Generali del 3,01% dei voti di Intesa. Alla riapertura del mercato Piazza Affari si è così scatenata sulla 'guerra' in atto. Dopo il balzo della vigilia Generali è salita dell'8,2% a 15,4 euro, Intesa ha lasciato il 4,4%. Mentre anche Mediobanca inizia a entrare in alcuni scenari del risiko ed è balzata del 5,6% a 8,5 euro. Unicredit è salita del 3,1% a 26,9 euro.

Consob convoca Intesa, Generali e Unicredit  - La Consob ha convocato nei propri uffici i rappresentanti di Intesa Sanpaolo, Generali e Unicredit per domani (25 gennaio) e dopodomani (26 gennaio). Lo si apprende da fonti finanziarie.

Sulle voci che vogliono un'imminente operazione di Intesa Sanpaolo sulle Generali, la Commissione è intervenuta dunque con estrema rapidità convocando immediatamente alcuni dei principali soggetti in partita. Già ieri (23 gennaio) Consob aveva avviato il consueto monitoraggio sull'andamento dei titoli in Borsa, dopo la fiammata di Generali sulle indiscrezioni di stampa del fine settimana.

Generali: acquisto 3% Intesa non esclude opa - "Sembra che stia iniziando una battaglia sulla governance di Generali" commenta Fidentis davanti alle prossime dimissioni del cfo Alberto Minali che dovrebbero essere ratificate dal cda del Leone domani, 25 gennaio. Non è chiaro se l'uscita del manager sia e in che misura legata alla mossa difensiva su Intesa Sanpaolo, che sterilizza al 3% la possibilità di incroci azionari ma non esclude un'opa. "Il 'mantra' di Intesa Sanpaolo è la gestione patrimoniale e Generali potrebbe dare spazio al business" aggiungono gli analisti di Fidentis ma "a parte Generali che resta 'l'osso' della contesa, di sicura Mediobanca è il posto dove ogni investitore vorrebbe essere visto che è la porta d'ingresso per il controllo dell'assicuratore italiano". Intermonte non esclude un senso industriale all'interesse di Intesa Sanpaolo, "per aumentare le dimensioni del suo asset per la raccolta integrando Banca Generali a Fideuram". Per Akros Intesa "potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nella salvaguardia di un asset italiano con più di 500 miliardi di euro di patrimonio gestito" ma "un ruolo chiave potrebbe essere svolto da Unicredit, che ha circa l'8% in Medioabanca e sta per lanciare un aumento di capitale enorme. Unicredit potrebbe essere costretto a cedere la sua partecipazione in Mediobanca favorendo un consolidamento del controllo italiano su Generali anche in considerazione che la struttura gli azionisti di Unicredit è vulnerabile a causa dell'aumento di capitale di grandi dimensioni".


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