Economia

Confindustria, ora riforma dei contratti

Stirpe, questi i paletti degli industriali: spingere sul secondo livello

Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria con delega alle relazioni industriali

Redazione Ansa

Chiuso l'accordo per il contratto delle tute blu, Confindustria è ora pronta a chiamare i sindacati ad una stretta finale per la riforma del modello contrattuale. Via dell'Astronomia ha assistito in questi mesi alla lunga trattativa per il rinnovo dei metalmeccanici lasciando a Federmeccanica il ruolo di 'apripista' con una ferma parola d'ordine: 'rinnovamento'; E' il momento ora di una trattativa finale per la riforma? "E' chiaro che siamo pronti ad aprire la discussione sul futuro modello contrattuale avendo anche dei paletti di riferimento molto importanti", dice all'ANSA Maurizio Stirpe, l'industriale, vicepresidente di Confindustria, a cui il leader di via dell'Astronomia Vincenzo Boccia ha affidato la strategica delega alle relazioni industriali.
   Il prossimo 7 dicembre sindacati e industriali si siederanno ad un tavolo per confrontarsi sui contenuti per un "patto degli attori della fabbrica", e daranno così seguito all'invito lanciato il mese scorso da Vincenzo Boccia. Da lì partirà anche il delicato percorso per cercare una intesa sul nuovo modello contrattuale.

Paletti netti, favorire lo scambio salario-produttività

I 'paletti' sono netti: gli industriali, anticipa Stirpe, non sono disponibili a rinunciare ad una "contrattazione di primo livello che abbia soprattutto un carattere di regolamentazione e preveda dei minimi salariali di garanzia". Vogliono "spingere sulla contrattazione di secondo livello per favorire lo scambio tra salario e produttività, non fossilizzarsi e non ostinarsi nel pensare di avere un unico modello contrattuale perché le esigenze delle categorie e dei dipendenti sono profondamente diverse". Via dell'Astronomia chiede quindi ai sindacati di "fare uno sforzo insieme con il sindacato per condividere alcuni principi trasversali validi per tutte le categorie e che possano servire a orientare la contrattazione" che non dovrà essere limitarsi ad essere "un mero strumento di distribuzione della ricchezza prodotta" ma "diventare uno strumento per accrescere la competitività e la produttività del sistema".

"Mai più un contratto unico, deve essere un vestito su misura'

Chiuso il rinnovo per i metalmeccanici, in che tempi si aprirà il confronto con i sindacati per la riforma? "Abbiamo già programmato una riunione che si terrà il 7 di dicembre dove siamo in dirittura di arrivo per un ulteriore accordo che stiamo portando avanti sui temi del perimetro della rappresentanza e sulla funzione della bilateralità dopodiché potremo essere pronti per affrontare la discussione". La riforma dei contratti si discuterà quindi nel quadro più ampio del 'patto della fabbrica'? "Diciamo che il 7 dicembre contiamo di mettere un ulteriore pilastro in questa costruzione", risponde Stirpe. Serve, aggiunge, un "modello contrattuale che non sia mai unico", ma che abbia la flessibilità di rispondere ad "esigenze diverse" ed a "diversi livelli di ricchezza"; ogni diversa realtà deve "avere la possibilità di un vestito su misura". E tra le parti sociali il contratto deve sempre più essere visto "come uno strumento che non alimenti la conflittualità ma alimenti la condivisione".

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