Economia

Lavoro: +76.324 contratti stabili 7 mesi,-83% su 2015

In 7 mesi venduti 84,3 mln voucher, +36,2%

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Redazione Ansa

Il taglio degli incentivi sui contratti a tempo indeterminato nel 2016 pesa sull'andamento delle assunzioni stabili: nei primi sette mesi dell'anno - secondo l'Osservatorio sul precariato dell'Inps pubblicato oggi - le assunzioni a tempo indeterminato sono state 743.695 con un calo del 33,7% sullo stesso periodo del 2015 ma con un arretramento anche sui primi sette mesi del 2014 (quando furono oltre 808.000). Se si guarda al saldo tra nuovi rapporti a tempo indeterminato (comprese quindi anche le trasformazioni di contratti a termine) e le cessazioni di contratti stabili registrate tra gennaio e luglio la variazione netta è positiva (+76.324) ma il dato è inferiore dell'83% rispetto a quello del 2015 (+465.143). Le assunzioni stabili sono diminuite del 33,7%, le trasformazioni si sono ridotte del 30,5% mentre le cessazioni di rapporti fissi sono diminuite del 9,1%. Nel 2015 per le assunzioni a tempo indeterminato era previsto uno sgravio dei contributi previdenziali totale (con un tetto a 8.060 euro l'anno) per tre anni mentre quest'anno lo sgravio è concesso solo per due anni per il 40% dei contributi (con il limite a 3.250 euro l'anno).

I nuovi rapporti a tempo indeterminato che hanno usufruito degli sgravi sono stati 298.327, quasi un terzo del totale dei nuovi contatti stabili. Oltre due terzi delle nuove assunzioni stabili ha riguardato operai (539.330 su 743.695) mentre gli impiegati assunti stabilmente sono stati 188.171 (10.668 i quadri, 4.324 i dirigenti, uniche due categorie per le quali è stato registrato un aumento sul 2015). Oltre 300.000 assunzioni stabili sono part time mentre le nuove assunzioni a tempo pieno sono state 428.491.

L'Osservatorio certifica anche la crescita sostenuta della vendita dei voucher, i buoni per il lavoro accessorio dal valore nominale di 10 euro. Nei primi sette mesi del 2016 sono stati venduti 84,3 milioni di voucher con un aumento del 36,2% sullo stesso periodo del 2015 (in quell'anno si era registrata una crescita del 73% sullo stesso periodo del 2014. Il totale dei rapporti di lavoro subordinato (compresi quelli a termine) attivati nei primi sette mesi dell'anno (esclusi i lavoratori pubblici, i domestici e gli operai agricoli) nei primi sette mesi del 2016 sono stati 3.428.243 a fronte di 2.623.566 cessazioni (804.677 il saldo). "L'incertezza e la debolezza della nostra economia - afferma il segretario confederale Uil Guglielmo Loy - si riflette, su come e quanto le aziende hanno assunto nei primi sette mesi del 2016. Le regole del lavoro possono aiutare l'occupazione, ma non potranno mai risolvere, come dimostra l'effetto Jobs Act, le criticità del nostro mercato del lavoro". Il presidente della Commissione lavoro del Senato, Maurizio Sacconi parla di "colpo di frusta dopo gli incentivi" mentre il capogruppo di Fi alla Camera, Renato Brunetta parla di "fallimento del Jobs act" chiedendo le dimissioni del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.

   

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