Economia

Allo studio il taglio dell'Irpef già in manovra, ma scatta dal 2018

Come fatto con l'Ires. Nodo coperture, vanno indicate subito

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan

Redazione Ansa

Mettere già nero su bianco il promesso taglio dell'Irpef, che scatterebbe comunque dal 2018, così come già fatto con l'Ires. E', secondo fonti di maggioranza e di governo, una delle ipotesi allo studio dell'Esecutivo per la prossima manovra. Il nodo resta sempre quello delle coperture che andrebbero comunque individuate con la legge di bilancio per il 2017, anche se la riduzione delle tasse diventasse operativa l'anno successivo. 

Al momento, spiegano diverse fonti parlamentari di maggioranza, si tratta solo di una ipotesi, fermo restando che il taglio dell'Irpef è sempre stato, e resta, in agenda per il 2018. Ma può essere già indicato visto che ogni manovra copre comunque un arco temporale triennale. Per anticipare la scrittura della misura già a questa legge di Bilancio va superato, appunto, lo scoglio delle coperture. Anche per il taglio dell'Ires, annunciato lo scorso anno e dettagliato con l'ultima legge di Stabilità si è utilizzato lo stesso meccanismo ma le risorse per coprire la riduzione dal 27,5% al 24%, che scatterà appunto dal primo gennaio 2017, sono già state scontate a bilancio. Già a giugno era stato lo stesso ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a indicare questa via tra le possibilità. Nel salotto di Porta a Porta, dove pochi giorni fa ha confermato che al momento non ci sono i margini per anticipare l'intervento al 2017, il ministro aveva spiegato che "possiamo in ogni legge di stabilita' decidere di far scattare da subito" tagli di tasse "oppure annunciare credibilmente un taglio di tasse che entrerà in vigore un po' più avanti", cioè, appunto, parlando di una riduzione "di alcuni punti" in modo da essere percepita "nelle tasche dei cittadini".

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