Economia

Tiscali: Ruggiero, con accordo su debito voltiamo pagina

A settembre lancio tecnologia Lte e numeri del piano

Riccardo Ruggiero, AD di Tiscali

Redazione Ansa

L'accordo sul debito raggiunto dalla nuova Tiscali ''consente alla società di voltare pagina e di sviluppare il piano industriale senza il patema d'animo di vivere con l'incubo del debito''. Così Riccardo Ruggiero, amministratore delegato delegato di Tiscali, commenta a caldo con l'ANSA, l'intesa sul finanziamento concluso e parla di ''discontinuità forte col passato''. ''E' dal 2009 che Tiscali è zavorrata dal debito'', spiega. Ora l'azienda guarda avanti. ''A settembre dopo la semestrale daremo i numeri del piano'', segnala di manager. Nello stesso mese è in programma ''il lancio dell'Lte con una campagna di comunicazione e con una rivisitazione del brand per il nuovo prodotto''. Senza la spada di Damocle del debito c'è spazio per investire: ''Abbiamo ordinato le prime 120 antenne a tecnologia Lte che installeremo nell'ultimo trimestre di quest'anno'', dice Ruggiero.

''E' stata riconosciuta alla new Tiscali una condizione non più di crisi. Ci sono nuovi soci - ricorda l'ex numero uno di Telecom riferendosi all'integrazione con Aria, e all'azionista russo Oktritie - un nuovo management e un piano industriale''. Ruggiero sottolinea che gli 88 milioni di rifinanziamento ''sono in bonis e derivano dalla ristrutturazione accettata da Intesa per 53 milioni e da 35 milioni di risorse fresche fornite da Bpm''. Guardando al prossimo futuro, aggiunge, ''Ora l'obiettivo della nuova Tiscali è di tornare ad avere rapporti col mercato e con con gli investitori istituzionali. Tornando alla tecnologia Lte ''l'obiettivo è di andare a coprire il digital divide, vale a dire il 50% del territorio nazionale''. ''Il nuovo piano di Tiscali più che sulla crescita dei clienti che pure c'è - 800 mila al 2018 - punta sul cambio di mix. L'idea è di avere metà dei clienti con un accesso diretto''. Quanto ai costi e al personale Ruggiero sottolinea che ''la struttura dei costi è snella. Bisogna valorizzare le risorse umane. Stiamo lavorando per efficientare, più che i costi, la fabbrica, vale a dire per integrare la parte industriale con quella di marketing e commerciale. Prima si lavorava di più per comparti''. Il marchio Tiscali infine non va in soffitta: ''ha sicuramente ancora appeal anche se è stato poco spinto negli ultimi anni. E' uno degli asset da valorizzare. Non dimentichiamo che ci sono ancora 2 milioni di mail Tiscali'', spiga l'amministratore delegato. Detto questo, per il nuovo servizio a tecnologia Lte, al via a settembre, è in programma ''una rivisitazione del brand''.

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