Economia

Banche: decreto in vigore, 4 mesi per chiedere ristoro automatico

Renzi: "Rimborsi non potranno essere per tutti". Consumatori all'attacco

Un flash mob delle vittime del salva-banche ad Arezzo

Redazione Ansa

Gli obbligazionisti delle 4 banche avranno 4 mesi di tempo dalla conversione definitiva del nuovo decreto banche per presentare al Fondo di solidarietà la domanda per accedere all'indennizzo automatico (forfettario per un massimo dell'80% dell'investimento). Lo prevede il testo definitivo del provvedimento, pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale e in vigore da oggi. Al più tardi a inizio luglio se le Camere impiegheranno tutti i 60 giorni per convertire il decreto, si potranno avanzare le richieste di ristoro automatico e il Fondo di solidarietà dovrà verificare la documentazione e procedere alla liquidazione dell'indennizzo "entro il termine di sessanta giorni dalla richiesta". Già da settembre, quindi, potranno iniziare ad essere erogati i primi rimborsi ai risparmiatori delle vecchie Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti. Chi non risponde ai requisiti per il ristoro automatico potrà accedere alle risorse del Fondo di solidarietà ma solo con esito positivo della procedura arbitrale. Chi chiede l'automatismo non potrà poi andare anche dall'arbitro.

Intanto il premier Matteo Renzi in una intervista a Rtl puntualizza che il rimborso non potrà essere per tutti. "Il rimborso totale - dice - non ci potrà essere, questi signori hanno messo soldi in operazioni a rischio, avevano assunto obbligazioni subordinate a rischio che rendevano molto di più. Noi restituiamo a chi ha titoli fino all'80 per cento, diamo il rimborso. Se vogliono protestare vadano a fare l'arbitrato e vediamo. Io non sono così convinto che l'arbitrato convenga ma è una possibilità". 

Consumatori all'attacco - "Margrethe Vestager, Commissaria europea alla Concorrenza, in un'intervista al Corriere della Sera di oggi, ha dichiarato che se c'è stata una "vendita scorretta" i risparmiatori vanno risarciti. Sempre oggi, invece, il presidente del Consiglio Renzi, ha confermato che "il rimborso totale non ci potrà essere". Lo osserva l'Unione consumatori, sottolineando che "il combinato disposto di queste due dichiarazioni ci dice che mentre per l'Europa i risparmiatori possono essere risarciti al 100%, il Governo italiano continua imperterrito a porre un assurdo tetto all'indennizzo pari all'80%". "Una soglia - dice il segretario Massimiliano Dona - inaccettabile, considerato che, a differenza di quanto dichiarato oggi dal premier, non si tratta signori che hanno messo i soldi in operazioni a rischio, ma di persone truffate che, ingannate dalle banche, hanno comperato prodotti rischiosi a loro insaputa, con profili di rischio inventati". "Senza contare - aggiunge - che sia la Consob che la Banca d'Italia avevano chiesto, ben prima del tracollo, di vietare il collocamento presso gli sportelli delle obbligazioni subordinate, di per sé strumenti a complessità elevata, spesso opachi e poco comprensibili per i risparmiatori, ma il Governo non ha fatto nulla, contribuendo, con il suo comportamento omissivo, a determinare la situazione in cui si trovano oggi i risparmiatori truffati". L'Unc "ribadisce, quindi, la richiesta di un indennizzo totale di quanto perso, possibilità oggi preclusa persino per chi ha perso tutto e ha un reddito lordo inferiore a 35.000 euro". 
   

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