Economia

La generazione perduta, 'noi precari, senza pensione'

Al lavoro da dieci anni e a più di 40 anni dalla pensione

La generazione perduta, 'noi precari, senza pensione'

Redazione Ansa

Lavorano da almeno dieci anni, ma alla loro pensione potrebbero mancarne altri quarantacinque. 

Sono la "generazione perduta" dei nati degli anni 80, che secondo la previsione del presidente dell'Inps Tito Boeri, rischiano di dover lavorare fino a 75 anni. A sentire le voci di Greta, Alessandro e Gaia, la pensione però è l'ultima delle loro preoccupazioni. 

Greta, Guida turistica, 32 anni, una figlia - Ho iniziato a lavorare come tirocinante negli uffici stampa, mentre studiavo Storia dell'Arte. Poi ho avuto una collaborazione come tutor di un'università privata. Mi hanno rinnovato il contratto per anni, di sei mesi in sei mesi, finché non sono rimasta incinta. Quando ero all'ottavo mese di gravidanza mi hanno lasciata a casa. Dopo la maternità, mi sono reinventata come guida turistica. Ho aperto la partita Iva e ripreso a versare contributi, ma ho l'impressione che non andrò mai in pensione nel senso più classico del termine. I miei genitori stanno pagando per me un'assicurazione come pensione integrativa, perché sono molto preoccupati per il mio futuro. Io sono piuttosto preoccupata ad arrivare a fine mese".

Alessandro, disoccupato, 34 anni, due figli - "Verso contributi da quando avevo diciassette anni e lavoravo nei fine settimana in un teatro e come animatore per bambini. Dopo la laurea in lettere, ho iniziato a collaborare con un partito politico e un centro di ricerca con contratti a termine. Alla fine è arrivato un contratto nel settore pubblico da dirigente, ma era sempre a termine e da ottobre sono rimasto senza lavoro.
    Non mi sono mai addentrato nella legislazione pensionistica, forse è un trauma di famiglia. Mia madre in un solo giorno, con la riforma Fornero, ha perso cinque anni di pensione, lei che aveva iniziato a lavorare a 15 anni come operaia. Io preferisco non aspettarmi niente".

Gaia, Avvocato, 33 anni, un figlio - "Ho lavorato per importanti studi legali e per l'università, ma per assurdo il migliore contratto che ho avuto me lo ha fatto Blockbuster, la catena di videoteche, dove lavoravo part time durante gli studi. Dopo la laurea, invece, ho fatto la borsista al fianco di un grande avvocato finché non ho lasciato il suo studio per un dottorato di ricerca. Ora sto provando ad aprire un mio studio legale, ma i miei fatturati sono bassissimi. Per il futuro non conto sulla pensione, mi piacerebbe un giorno potermi permettere di comprare un immobile in modo da mantenermi con il suo affitto nella vecchiaia. Non so come ci arriverò a 75 anni".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it