Economia

Via clausole con spending-lotta evasione,caccia 8-9 mld

Flessibilità non basta.Check spesa permanente con nuovo bilancio

Redazione Ansa

 Le clausole di salvaguardia per il 2017 saranno del tutto sterilizzate grazie a un mix di spending review, lotta all'evasione e revisione degli sconti fiscali. E probabilmente non si utilizzeranno più, come dovrebbe prevedere la riforma del bilancio, fondamentale come si legge nel Def per superare "la logica dell'emergenza", che entrerà nel vivo già dalla prossima settimana e renderà anche "permanente" la revisione della spesa. Con il Documento di economia e finanza appena varato il governo ribadisce nero su bianco l'impegno a bloccare aumenti di Iva e accise per 15 miliardi che scatterebbero in virtù di clausole di salvaguardia fissate gli scorsi anni. Ma l'esecutivo, si assicura nel Def, attuerà "una manovra del tutto diversa", puntando tutto su risparmi di spesa, comprese le tax expenditures, e su una ulteriore riduzione "dei margini di evasione ed elusione fiscale". Non ci sono, nel documento, indicazioni sull'entità delle risorse attese da questi interventi ma, considerando l'obiettivo minimo del governo di mettere in campo per il prossimo anno una manovra da almeno 20 miliardi, è chiaro che la flessibilità già scritta - circa 11 miliardi, con il deficit spinto all'1,8% dal precedente 1,1% - non può bastare. Difficile però, si riflette in ambienti di maggioranza, che gli 8-9 miliardi che mancano possano venire tutti da spending e tax expenditures. Per queste ultime certo, è previsto il tagliando annuale e un rapporto da presentare prima del Def con successiva risoluzione votata dal Parlamento vincolante per l'esecutivo nel varo della manovra. Ma non si può immaginare di ricavare molto più di un miliardo, considerando che una gran parte è rappresentata da voci intoccabili come le detrazioni da lavoro dipendente o per i carichi familiari. Stesso discorso vale per la spending review. Era stato lo stesso ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a osservare che i margini per comprimere la spesa pubblica oramai sono piuttosto stretti, e per l'anno prossimo già vanno portati a casa, come previsto con l'ultima legge di Stabilità, almeno 8 miliardi di risparmi. Nel Def, infatti, si punta tutto sull'implementazione di una serie di interventi già in campo, dalla centralizzazione degli acquisti al rafforzamento dei fabbisogni standard come criterio per allocare le risorse. Di sicuro si continuerà anche con l'efficientamento della spesa, garantita anche dalle nuove regole contabili. Con la riforma del bilancio, infatti, si renderanno intanto più trasparenti e leggibili i conti, ma si spingerà anche verso una maggiore responsabilizzazione dei centri di spesa, a partire dai ministeri che dovranno già in primavera indicare la loro programmazione, che sarà scritta nel Def e poi confermata già a maggio con appositi dpcm.
    Anche sul fronte fiscale, almeno per ora, non si prevedono grandi innovazioni, ma si conta di continuare a incassare risultati dalle misure già promosse finora. Da alcuni meccanismi anti-evasione come reverse charge e split payment che, a prime stime, hanno portato in cassa nel primo anno di applicazione 3 miliardi di Iva in più, cui si aggiungerà dal prossimo anno anche la fatturazione elettronica tra privati (per promuoverla è in arrivo un altro pacchetto di semplificazioni). Ci sono poi i buoni riscontri sul fronte della compliance che arrivano dal 730 precompilato, che ha incrementato l'adempimento spontaneo.
   

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