Economia

Finmeccanica: 4 anni e mezzo a Orsi, 4 a Spagnolini

Appello Milano, responsabili anche di corruzione internazionale. Difesa Orsi: sentenza fuori dall'Europa

Giuseppe Orsi

Redazione Ansa

MILANO - L'ex presidente e ad di Finmeccanica Giuseppe Orsi e l'ex ad di AgustaWestland Bruno Spagnolini sono stati condannati rispettivamente a 4 anni e mezzo e a 4 anni in appello a Milano nell'ambito del processo con al centro presunte tangenti per un appalto da 560 milioni di euro per la vendita al governo di Delhi di 12 elicotteri. Le accuse sono corruzione internazionale e false fatturazioni. Il pg aveva chiesto di condannare i due a 6 e 5 anni di carcere. I giudici hanno poi riconosciuto il reato di false fatturazioni in relazione solo ai contratti con la Ids Tunisia per gli anni tra il 2008 e il 2011 per oltre 14 milioni di euro. Hanno inoltre revocato la sospensione condizionale a entrambi e a Orsi non hanno concesso le attenuanti generiche.
    La seconda Corte d'Appello, presieduta da Marco Maiga, ha ridotto, rispetto al giudizio di primo grado, la provvisionale da versare all'Agenzia dell'Entrate da 1 milione e mezzo a 300 mila euro e disposto, come il Tribunale di Busto Arsizio, la confisca di 7.5 milioni di euro complessivi. Confermate anche le pene accessorie. Le motivazioni saranno pronte in 15 giorni.
    Con la sentenza di oggi, in sostanza, è stato ribaltato il verdetto dell'ottobre del 2014 con cui Orsi e Spagnolini erano stati assolti dall'accusa di corruzione internazionale e condannati a 2 anni di carcere solo per le false fatturazioni.

La sentenza che è stata appena letta è nulla ed è chiaramente fuori dall'Europa". Lo ha detto l'avvocato Ennio Amodio, che insieme alla collega Novella Galantini difende l'ex ad di Finmeccanica Giuseppe Orsi, condannato dalla Corte d'appello di Milano a 4 anni e 6 mesi per corruzione internazionale assieme all'ex numero uno di AgustaWestland Bruno Spagnolini per il quale la pena è stata 4 anni di carcere. La sentenza, arrivata dopo sette ore di camera di consiglio, ha in sostanza ribaltato il verdetto di primo grado con cui i due ex manager erano stati assolti proprio dalla corruzione internazionale e condannati a due anni (pena sospesa) per false fatturazioni. "Questa condanna è incomprensibile", ha aggiunto Amodio, che ha rilevato alcuni profili di nullità. La nullità, secondo i due legali, sarebbe dovuta a un principio sancito in una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (Cedu) secondo il quale "una sentenza che ribalta quella di primo grado non può essere pronunciata se non vengono riassunte oralmente le prove in aula". In altri termini, secondo il legale, la Corte avrebbe dovuto risentire i testimoni, quali ad esempio Guido Haschke che avrebbero dovuto fornire in aula la prova della colpevolezza degli imputati. Un altro profilo di nullità sarebbe dovuto, a dire dei difensori, al fatto che "una corte di appello che riqualifichi un fatto in un reato diverso da quello del primo grado deve risentire tutti i testimoni". I due legali, cosi' come Massimo Bassi, difensore di Spagnolini, faranno ricorso certi che la sentenza di oggi non reggerà il giudizio della Casazzione "perché la corruzione internazionale esclude l'ipotesi di corruzione impropria"
  
   

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