Economia

Il semestre nero delle banche, Mps e Carige le peggiori

Siena e Genova bruciano metà del valore, male anche le Popolari

Ribassi delle maggiori banche quotate a Milano rispetto a ieri e rispetto alla situazione di metà 2015

Redazione Ansa

Semestre nero per le banche italiane. Dallo scorso luglio, ovvero da quando il Ftse Mib aveva riagganciato la soglia dei 24mila punti che non si vedeva dal crac di Lehman Brothers del settembre 2008, la Borsa di Milano ha perso il 21,5% mentre il comparto bancario è stato protagonista di forti ribassi con istituti che hanno mandato in fumo anche più della metà della propria capitalizzazione. Il tutto mentre l'indice del settore bancario europeo (lo Stoxx Europe 600 banks) ha perso circa il 30%. Maglia nera del periodo va ovviamente al Monte dei Paschi di Siena che da luglio ha bruciato il 65% della capitalizzazione, nonostante gli ultimi due aumenti di capitale imposti dalla Banca centrale europea. E proprio da oggi, Siena, capitalizza meno di 2 miliardi di euro. Forti vendite anche sull'altra sorvegliata speciale della Bce: Carige. Il gruppo genovese, che dovrebbe trovare un partner per uscire dall'incertezza, ha dimezzato il proprio valore (-54%) in Borsa, dove adesso vale circa 660 milioni di euro. Non va meglio alle due 'big': UniCredit ha ceduto il 36,7% e Intesa Sanpaolo 25%. Perdite significative anche per il fronte delle Popolari, nonostante l'atteso consolidamento del settore innescato dalla riforma del governo per per la trasformazione in Spa: il Banco Popolare ha perso il 40%, Ubi Banca il 37,8%, Bper il 34,5%, la Popolare di Milano il 20%. Tra le banche che hanno ceduto meno c'è infine Mediobanca (-19,6%).

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