Economia

Jobs Act, il Ministero si corregge: i posti fissi in più sono la metà, quasi 328mila in 7 mesi

La cifra somma il saldo fra attivazioni e cessazioni (+117.498) e stabilizzazioni (210.260)

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Redazione Ansa

Il Ministero del lavoro corregge i dati diffusi ieri sul numero dei contratti mentre slittano ancora gli ultimi decreti attuativi del Jobs Act attesi nel Consiglio dei Ministri di domani. Dal Meeting di Rimini il ministro Giuliano Poletti, dopo una telefonata con il premier Matteo Renzi, annuncia un altro rinvio all'approvazione dei 4 provvedimenti (fra questi quello sul controlli a distanza dei dipendenti) che dovrebbero arrivare il Cdm "la prossima settimana". "Ho parlato con il premier, non c'è alcun problema di merito, c'erano troppi provvedimenti all'ordine del giorno ed altri temi con scadenze più stringenti", ha spiegato. Nel frattempo dal suo dicastero è arrivata la correzione dei dati diffusi ieri sui contratti di lavoro in tutti i settori economici, esclusi quello domestico e nella Pubblica Amministrazione. "Purtroppo, un errore nei calcoli relativi alle diverse componenti ha prodotto valori non esatti" si giustificano da Via Veneto diffondendo la nuova tabella sui primi sette mesi del 2015.

Con la variazione si dimezza il numero dei contratti registrati in più a tempo indeterminato, comprese le stabilizzazioni, favorite dai nuovi sgravi contributivi per il datore di lavoro che trasforma un contratto a tempo determinato in un contratto a tempo indeterminato. Il numero scende da 630.585 a 327.758. Pur dimezzato, resta comunque una cifra significativa tanto più se lo si confronta con il dato del 2014 quando i contratti a tempo indeterminato registrati in più nei primi 7 mesi, cioè al netto delle cessazioni di contratto, furono solo 12.875.

Inoltre, sottolinea il Ministero, "nella tabella corretta l'incremento delle attivazioni dei contratti a tempo indeterminato" sullo stesso periodo del 2014 "è del 39,3% anziché del 30,5%" diffuso di ieri. Infatti nei primi sette mesi del 2014 furono attivati 771.486 contratti a tempo indeterminato mentre nello stesso periodo del 2015 hanno superato il milione (esattamente 1.074.740). I dati del ministero, anche corretti, evidenziano ormai in modo tangibile l'effetto positivo degli sgravi per le assunzioni stabili. "Quello che abbiamo sempre detto e che ribadiamo è che strutturalmente il costo del lavoro stabile deve essere più basso delle altre tipologie contrattuali" ha detto Poletti sottolineando che "il tema degli sgravi per le assunzioni è un tema posto" per la Legge di Stabilità. Commentando i dati il ministro ha poi evidenziato come "stanno aumentando in maniera importante i contratti a tempo indeterminato e crollano le collaborazioni". Infatti, secondo i dati del ministero, nei primi 7 mesi del 2015 le collaborazioni attivate sono calate del 22% passando da 363.932 del 2014 ai 281.547 del 2015. Sempre secondo la nuova tabella migliorano anche i dati di tutti i contratti attivati (a tempo determinato, apprendistato, contratti di collaborazione, altri contratti) che sono stati 5.150.539 e non 4.954.024 come comunicato precedentemente. Mentre il saldo fra i nuovi contratti registrati e quelli cessati nei primi sette mesi del 2015 registra 1.136.172 contratti attivati in più.

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