Economia

Ici, Imu e Tasi: 10 anni di tormentone su prima casa

Berlusconi l'abolì nel 2008. Poi Monti reintrodusse tassazione

L'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il leader dell'Unione Romano Prodi in un'immagine d'archivio del 14 marzo 2006

Redazione Ansa

Quasi dieci anni di tormentone: è la storia dell'abolizione della tassa sulla prima casa, quell'imposta che, pur cambiando tre volte il nome (da Ici a Imu e, infine, a Tasi) rimane la meno amata dagli italiani, storicamente in maggioranza proprietari dell'immobile in cui abitano. Introdotta nella Finanziaria 'lacrime e sangue' di Giuliano Amato dell'11 luglio 1992 (allora si chiamava Isi, imposta straordinaria sugli immobili), l'Ici diventò una delle prime fonti di reddito per i comuni italiani. Quell'imposta venne eliminata da Silvio Berlusconi, che sul taglio della tassa sulla prima casa provò senza riuscirci per pochissimo a battere Prodi nel 2006. Alla fine, l'Imu tornò con Mario Monti. Ora Matteo Renzi ne annuncia l'abolizione entro il 2016.

LA MOSSA A SORPRESA DEL CAV. "Avete capito bene, aboliremo l'Ici sulle prime case". Il 3 aprile 2006, all'ultimo faccia a faccia televisivo tra i due candidati premier alle politiche 2006, Silvio Berlusconi, che i sondaggi davano indietro, all'ultimo minuto si gioca a sorpresa la carta dell'abolizione sulle prime case dell'Imposta comunale sugli immobili. Ma quella promessa non pagò: anche se solo per 24mila voti, Berlusconi perse le elezioni e a palazzo Chigi andò Prodi con l'Unione, come si chiamava la coalizione di centrosinistra.

L'INTERVENTO DI PRODI. Uno degli ultimi atti del Professore a Palazzo Chigi fu un alleggerimento dell'imposta sulla prima casa, pari all'1,33 per mille, aggiuntivo rispetto alle altre detrazioni, fino ad un massimo di 200 euro.

L'ADDIO CON BERLUSCONI. Berlusconi gioca la campagna elettorale 2008 puntando tutto sulla cancellazione dell'Ici, che salta proprio in uno dei primi provvedimenti varati dal suo governo. La cosa non piace ai comuni, che protestano lamentando difficoltà di cassa dovute ai ritardi dei trasferimenti dei fondi compensativi del mancato gettito. Per dotare i Comuni di entrate proprie nasce l'Imposta municipale propria, che si applica sulla componente immobiliare, per accorpare in un'unica tassa l'imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari relativi ai beni non locati, e l'Ici rimasta dopo la cancellazione dell'imposta sulla prima casa. Il Governo Berlusconi nel marzo 2011 ne stabilisce l'introduzione a partire dal 2014.

CON MONTI TORNA LA TASSA SULLA PRIMA CASA. L'Imu diventa di fatto una nuova Ici sulle abitazioni principali dal 2012, per poi essere applicata a regime a partire dal 2015. Il gettito va in parte ai comuni, in parte allo Stato.

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